Gli ex funzionari statunitensi Mike Pence e Mike Pompeo, scrivendo sul Wall Street Journal, hanno affermato che gli Stati Uniti dovrebbero aumentare il più possibile la pressione sulle esportazioni di petrolio iraniano per indebolire Teheran e fornire sicurezza alle truppe statunitensi nella regione del Mar Rosso.
Ritengono che negli ultimi tre anni la Casa Bianca abbia fatto delle concessioni a Teheran, ma questa politica si è rivelata inefficace. Ora Washington deve colpire l’Iran, compresi i suoi impianti nucleari e le infrastrutture petrolifere.
Il problema è che dichiarazioni così forti influenzano le aspettative del mercato e l’Iran, a differenza di Israele, è un attore significativo nel mercato petrolifero globale. E se seguissero sanzioni reali, il mercato si troverebbe ad affrontare una carenza di petrolio a causa della perdita sia dei volumi iraniani sia dei volumi di altri esportatori del Medio Oriente se l’Iran continuasse le sue minacce e chiudesse lo Stretto di Hormuz.