Svuotate i granai, riempite gli arsenali. Ecco il mondo al contrario propugnato non da un singolo generale fuori di testa ma da una intera classe politica e di governo irresponsabile, quella convenuta in questo fine settimana a Monaco alla Conferenza sulla Sicurezza. I Capi di Stato della Ue riuniti insieme a Nato e a tutte le maggiori industrie belliche hanno infatti deciso che “bisogna produrre più armi”. La presidente della Commissione europea Von der Leyen ha assicurato che sarà ”pronta entro un mese la strategia per l’industria bellica. Questa strategia sarà segnata dal passaggio da un sistema bellico a passo lento a uno dall’alto ritmo”. Lo sarà per molti anni dato che, come sottolineano le industrie belliche, “per aumentare la produzione di armi servono investimenti miliardari e commesse pluriennali”. Cambia, terribilmente, la scala delle priorità. Per garantire il diritto pieno e incontrastato al dominio unilaterale – nessuna volontà di garantire una governance paritaria del pianeta – le potenze capitalistiche occidentali hanno deciso di armarsi sino ai denti. Si punta sulla economia di guerra a discapito di qualsiasi politica di giustizia sociale, ambientale e di pace. Fautori di questa scelta folle che ci avvicina all’autodistruzione ci sono forze governative di diverso segno politico, di destra o di cosiddetto centrosinistra. Per scongiurare la barbarie, raddrizzare il corso della storia occorre mobilitarsi non solo contro la guerra e il riarmo ma contro chi persegue queste politiche. Più che mai occorre rilanciare il grido che venne lanciato a suo tempo dal presidente partigiano Sandro Pertini: “si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai per milioni di vite umane…”.

Ezio Locatelli PRC UP

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