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bdr (Foto di Pressenza)

Città del Messico, Messico – Margarita Labarca Goddard

Per guadagnare conviene creare un’impresa perché i singoli, seppur ricchi, non lo sono quanto un’impresa. Naturalmente, non tutte le imprese fruttano, molte di queste falliscono, quindi se avete un po’ di soldi, è meglio che non avviate un’azienda, ma viviate con quello che avete e basta. Un imprenditore, se vuole essere redditizio, deve essere molto intelligente, molto vivace, di solito egoista e piuttosto cattivo. Ma sia chiaro, non sto alludendo a Sebastián Piñera, perché è già stato abbastanza criticato.

Ebbene, ora vi dirò qualcosa sulle aziende più redditizie al mondo. Quasi tutti noi le conosciamo e sappiamo che sono estremamente crudeli e vili: proprio per questo intendo svelarvi alcuni dettagli affinché possiate saperne di più. Sono persone che vivono delle disgrazie altrui e non hanno la minima compassione per il dolore degli altri; è in questo modo che hanno fatto e continuano a fare fortuna. Queste imprese sono tante ma mi limiterò a citarne solo alcune, siccome non posso dilungarmi troppo.

Le aziende più importanti, le più odiose, le più detestabili, ossia quelle farmaceutiche, le lascerò per un altro articolo, ve lo prometto.

1. LE GRANDI COMPAGNIE PETROLIFERE SI SONO ARRICCHITE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA

Non tutti perdono con le guerre. Dall’inizio della guerra in Ucraina, le cinque maggiori compagnie del settore petrolifero hanno battuto tutti i loro record grazie all’escalation dei prezzi, guadagnando in due anni 281 miliardi di dollari.

E quali sono queste compagnie? Eccole: BP, Shell, Chevron, ExxonMobil e TotalEnergies.

Naturalmente a loro conviene che la guerra continui, non gli importa chi vincerà, perché sono loro a vincere.

Tutte le macchine da guerra, i carri armati, i camion, gli aerei o altro funzionano a benzina, che è un derivato del petrolio. D’altra parte, i Paesi occidentali hanno imposto sanzioni economiche e politiche nei confronti di Mosca. Diverse compagnie transnazionali come British Petroleum, Shell e ExxonMobile hanno interrotto i loro investimenti in Russia, un fenomeno che può essere spiegato come effetto delle sanzioni imposte alla Russia negli ultimi tempi dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall’Unione Europea. Di conseguenza, tutte le forniture di greggio provenienti dalla Russia si sono esaurite o sono state notevolmente ridotte. Ed è qui che è entrata in gioco la paura, il timore di non riceverlo più.

2. I PRODUTTORI DI ARMI

2.1  ARMI E RIFUGIATI

Le organizzazioni per i diritti umani riferiscono che l’industria delle armi trae vantaggio economico dalle migrazioni generate da povertà, guerre, violenze o altro.

Cosa c’entrano quindi le armi con i rifugiati? Molti Paesi, soprattutto in Europa, sono molto preoccupati per la “sicurezza dei loro confini”. E con ciò? Beh, non fanno entrare migranti o rifugiati di alcun tipo e non permettono alle barche o ai gommoni, che portano i rifugiati attraverso il Mediterraneo, di attraccare: è così che ogni giorno un bambino annega in quello che una volta era il Mare Nostrum (informazioni di Jean Luc Mélenchon). Non solo questi Paesi impediscono loro di sbarcare, ma li attaccano, sparano contro di loro e usano elicotteri, sistemi di comunicazione o radar per individuarli.

Airbus, Finmeccanica e Thales sono i produttori di armi che si arricchiscono maggiormente grazie alla crisi dei rifugiati. Tuttavia, non si limitano a vendere armi a questi Paesi, contribuiscono bensì ad alimentare i conflitti che causano i flussi migratori, generando al contempo crisi e profitto. Altre aziende, come Indra e Safran, figurano anche tra i più importanti beneficiari dei finanziamenti dell’UE per le tecnologie informatiche di frontiera.

I profitti delle tre principali aziende coinvolte in questo piccolo business hanno raggiunto la cifra di 95 miliardi di euro solo nel 2015. Dal 2004 al 2020 si stima che gli investimenti dell’UE in misure di sicurezza alle frontiere siano stati pari a 4,5 miliardi di euro.

2.2  ARMI PER LA GUERRA

Questo è il mero business dei produttori di armi, ma ciò che ho descritto prima era solo l’antipasto.

I produttori di armi sono quei pochi colossi con i quali è impossibile competere: Lockheed Martin, Boeing, BAE Systems, Raytheon e Northrop Grumman, leader mondiali nel settore della difesa.

Vediamo quanto hanno guadagnato questi angioletti solo nel 2016. Di seguito riporto le informazioni a mia disposizione, purtroppo datate, ma sono quelle attualmente reperibili in rete. Se volete, potete cercare voi stessi informazioni più aggiornate, che ci sono di sicuro, digitando “Vendite in miliardi di dollari 2016”.

  • Lockheed Martin

Vendite: 47,248 miliardi di dollari.

Lockheed Martin è l’impresa leader nella vendita di armi e sistemi di difesa, in particolare nell’industria aerospaziale e militare. È il più grande appaltatore militare degli Stati Uniti, soprattutto per il Dipartimento della Difesa, che comprende l’esercito, la marina, l’aeronautica e le operazioni speciali.

  • Boeing (Settore Difesa, Spazio e Sicurezza)

Vendite: 29,5 miliardi di dollari

Boeing vende aerei da guerra con e senza equipaggiamento, sistemi satellitari, tecnologia spaziale, missili e sistemi di difesa, intelligence e sicurezza. Questa divisione ha un valore di 30 miliardi di dollari e conta 50.000 dipendenti in tutto il mondo. Tra i suoi prodotti figura il razzo Space Launch System (SLS). I suoi velivoli da guerra includono l’F/A-18 Super Hornet, l’EA-18G Growler, l’F-15 Eagle, l’H-47 Chinook, l’AH-64 Apache e il V-22. Di recente, gli aerei di linea Boeing hanno avuto alcuni problemi con parti della fusoliera che si sono staccate durante il volo, ma non è possibile evitarli perché tutte le compagnie aeree ne fanno uso. Conclusione: il silenzio.

  • BAE Systems (Regno Unito)

Fatturato: 25,6 miliardi di dollari.

BAE Systems plc. è un appaltatore militare e produttore di velivoli commerciali britannico, con una filiale negli Stati Uniti, la BAE Systems Inc. Tra i suoi prodotti più noti ci sono l’Eurofighter Typhoon, l’F-35, l’F-35B, l’Hawk, l’Harrier, il Tornado GR4, il Taranis. BAE Systems è l’unica azienda britannica presente nell’elenco dei colossi.

  • Raytheon (Stati Uniti)

Fatturato: 24.069 miliardi di dollari.

Raytheon vende tecnologia per applicazioni militari aeronautiche, navali e terrestri. Si occupa dello sviluppo dei sistemi di comando, controllo, comunicazione, intelligence e servizi di supporto. È uno dei maggiori appaltatori militari statunitensi nel settore della difesa, infatti, oltre il 90% delle entrate di Raytheon proviene da contratti di difesa. Inoltre, è uno dei maggiori produttori di missili guidati al mondo. Commercializza sistemi radar per aeromobili, sistemi di puntamento e avvistamento, sistemi di comunicazione e gestione del combattimento, e componenti satellitari; produce radar e sensori per scopi militari aeronautici, navali e terrestri.

  • Northrop Grumman (Stati Uniti)

Fatturato: 24,508 miliardi di dollari.

Northrop Grumman Corporation è una società conglomerata nel campo aerospaziale e della difesa statunitense. Fornisce tecnologie informatiche per i maggiori appaltatori militari del mondo. È uno dei maggiori appaltatori della difesa militare degli Stati Uniti, noto soprattutto per la costruzione di navi da guerra. Attualmente si articola in tre divisioni aziendali: sistemi aerospaziali, sistemi di missione e servizi tecnologici subacquei, spaziali e del cyberspazio.

Gli Stati Uniti e la NATO hanno finora investito nella guerra tra Russia e Ucraina la somma di 244 miliardi di dollari (dati forniti da un senatore repubblicano statunitense). Ciò equivale al valore di 2.440 ospedali regionali e di grande complessità.

Mi fermo qui e dedicherò un altro articolo alle case farmaceutiche.

Traduzione dallo spagnolo di Maria Sartori. Revisione di Mariasole Cailotto.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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