Attacco israeliano anche in Siria: bombardata l’area di Aleppo, 38 morti. E l’ONU rilancia le accuse a Tel Aviv per la carestia a Gaza: “La fame usata come arma è un crimine di guerra”.

Attacco israeliano anche in Siria, 38 morti

Israele, in contemporanea con i gruppi terroristici di Idlib, ha lanciato stanotte quello che è l’attacco più violento alla Siria nella storia recente. Colpita la città di Aleppo e le aree circostanti, l’aeroporto internazionale e il Centro di ricerca scientifica.

L’attacco israeliano è avvenuto in coordinamento con un attacco di droni effettuato da Idlib dalla formazione Hay’at Tahrir al Sham (ex Fronte Nusra).

L’Osservatorio siriano per i diritti umani – l’organizzazione antigovernativa siriana con sede a Londra – ha riferito che almeno 36 soldati siriani sono morti e decine di altri sono rimasti feriti. “Come valutazione preliminare, almeno 36 membri delle forze  del regime sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti con varie  ferite, alcune delle quali gravi, il che rende probabile che il  bilancio delle vittime aumenterà a causa degli attacchi aerei  israeliani dopo la mezzanotte di giovedì”, ha detto l’organizzazione.

L’attacco israeliano ha preso di mira – tra le altre cose – un deposito di armi appartenente al  partito-milizia sciita libanese Hezbollah situato a Jibreen, vicino  all’aeroporto internazionale di Aleppo.  Un altro obiettivo dei bombardamenti sono state le fabbriche della  difesa di Al Safira. Esplosioni sono state udite anche nella zona di Kafr Joum, a ovest di Aleppo.

Intanto cresce la carestia a Gaza

La fame usata come arma è un crimine di guerra. Con questa motivazione, rilanciata alla Bbc da Volter Turk, Alto Commissario dele Nazioni Unite per i diritti umani, l’Onu mette in guarda Israele. La carestia è sempre più vicina a Gaza. E la situazione umanitaria davvero drammatica. “Un’accusa assurda” risponde il presidente israeliano Netanyahu. L’altolà sulla carestia è un passo ulteriore dei giudici della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja nello spingere Tel Aviv a garantire un’assistenza umanitaria nell’enclave palestinese.

E continuano i bombardamenti nella Striscia e ieri sera almeno 12 persone sono morte in un raid aereo vicino a Khan Yunis. Altre 8 nel campo profughi di Maghadi

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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