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Sahara Occidentale, 11 aprile 2025 – Un recente dossier di SMACO (Ufficio saharawi per l’azione contro le mine) denuncia un uso crescente di droni armati da parte del Marocco contro civili nella regione occupata. Il rapporto parla di un’escalation militare con pesanti conseguenze umanitarie.

Negli ultimi quattro anni si contano quasi 300 persone coinvolte in attacchi, con oltre 160 vittime tra morti e feriti. Più della metà dei colpiti ha perso la vita. Gli attacchi – ben 123 – vengono descritti come azioni sistematiche e brutali, spesso mirate a civili in movimento, il 49% delle vittime.

La zona più colpita è quella orientale, oltre la barriera difensiva marocchina, dove si concentra il 60% degli attacchi. Il rapporto sottolinea inoltre che anche donne e bambini sono stati colpiti, aggravando ulteriormente il bilancio umano.

Oltre ai danni fisici, SMACO documenta gravi traumi psicologici tra la popolazione: ansia, insonnia, fobie e stress post-traumatico. Le conseguenze materiali includono veicoli distrutti, bestiame ucciso e intere famiglie costrette alla fuga. Il documento lancia un appello per fermare la violenza e proteggere i civili saharawi.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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