Matteo Renzi e Maria Elena Boschi (foto da investireoggi.it)

REDNEWS

Quando i siciliani, e non solo, non intendono immischiarsi in una vicenda ‘poco chiara’ fanno finta di non saperne nulla nella consapevolezza che è meglio non inimicarsi i ‘poteri forti’. Le comunicazioni fatte nei giorni scorsi davanti alla commissione d’inchiesta parlamentare dai responsabili del controllo sulle banche e sul risparmio è stato simile a quello delle tre ‘scimmiette’ che è come dire: ‘non vedo, non sento, non parlo’. Il senso delle loro dichiarazioni, in relazione alle presunte ingerenze su Banca Etruria fatte dall’ex ministra delle Riforme del governo di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, è interpretabile. L’attuale sottosegretaria dell’esecutivo di Paolo Gentiloni avrebbe chiesto solo informazioni ma non avrebbe fatto ‘pressioni’, è questo il senso delle comunicazioni di Giuseppe Vegas (Consob), Ignazio Visco (governatore della Banca d’Italia) e dall’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Insomma, è come se avessero ‘detto e non detto’ per non inimicarsi i ‘poteri forti’. Le vicende della banca aretina dimostrano, ancora una volta, come i sistemi di controllo sul risparmio siano inutili e di come la politica e, più in generale, la classe dirigente utilizzino gli enti pubblici come fossero ‘cosa loro’, li adoperano, cioè, per favorire questo o quell’amico nella più totale indifferenza per la sorte degli investimenti fatti, spesso inconsapevolmente, dai piccoli risparmiatori. L’esponente del Partito democratico nelle ultime settimane ha incontrato i responsabili della vigilanza sulle banche. Lo scopo era avere informazioni sul tentativo di salvataggio di Banca Etruria che, è bene ricordarlo, è stata amministrata, con un ruolo di primo piano, dal padre della sottosegretaria. Il conflitto d’interesse era evidente eppure Maria Elena Boschi ritiene di non avere nulla da rimproverarsi e, pertanto, non è disposta a rinunciare al suo incarico. Inoltre, l’ex ministra ha negato di essersi occupata della vicenda asserendo che non ha fatto ‘pressioni’, ma è intervenuta solo per avere ‘info’ (informazioni). Ma, la principale collaboratrice dell’ex sindaco di Firenze pensa veramente che gli italiani siano così ingenui? Del resto c’era da aspettarselo, se non si è  dimessa dopo la sconfitta nel referendum costituzionale, perché avrebbe dovuto farlo adesso e rinunciare alla candidatura nelle prossime elezioni politiche? Se poi questo significa far crollare definitivamente il Pd e con esso il Centrosinistra, pazienza, ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’. Del resto, l’obiettivo di Matteo Renzi è un governo di larghe intese , e magari Maria Elena tornerà a fare la ministra delle Riforme, non importa di quali, ciò che conta è il potere e la poltrona, come nel peggior trasformismo democristiano, che ancora oggi continua ad essere praticato diffusamente dai deputati e dai senatori di tutti gli schieramenti.

 

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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