Sergio Mattarella

Su gentile concessione dell’autrice


Serena Pellegrino

Il Presidente della Repubblica è larbitro che garantisce la nostra democrazia. Da anni non manca giorno che ci siano costanti attentati alla nostra Costituzione e alla nostra sempre minata repubblica. Faccio un appello al Presidente della Repubblica incitandolo a non limitarsi ai bei discorsi quotidiani. La democrazia è preziosa e va salvaguardata. Sono assolutamente necessarie le azioni concrete che non gli facciano dire, domani, ah! avessi fatto! Personalmente ho contribuito ad eleggere il Presidente Sergio Mattarella i cui interventi pubblici sono sostanzialmente tutti condivisibili e, se dovessi limitarmi a quelli, potrei assolutamente affermare che non mi pento di averlo votato. Guardando però quanto accade nel nostro paese, il continuo crescere della violenza, spesso legittimato da chi ha importanti ruoli politici che, senza scrupoli, li usa per mera propaganda, ho limpressione che i suoi silenzi siano ormai troppo pesanti. Quello che davvero vorrei sapere è cosa gli stia passando per la testa da un anno a questa parte dalla sua posizione di arbitro della giustizia Italiana, guardando tutti gli eventi che si stanno susseguendo. La degenerazione e il declino verso la cancellazione dello Stato di Diritto di ogni cittadino, con il contestuale abuso di potere di chi il potere lo sa gestire molto bene a favore di consensi e il conseguente ripiegamento di chi subisce labuso, sono allordine del giorno. Il più grande timore che mi attanaglia e che si finisca addirittura che qualcuno rischi di abituarsi e questo, sappiamo bene, è solo linizio di tutti i declini democratici.


SERENA PELLEGRINO.

Laureata in Architettura a Venezia, specializzata in urbanistica, bioarchitettura e soluzioni per il risparmio energetico, esercita la libera professione nel campo delledilizia, del recupero architettonico, della riqualificazione energetica degli edifici, della rigenerazione urbana e della salvaguardia ambientale. Eletta nel 2013 alla Camera dei Deputati nelle file di SEL ha ricoperto la carica di Vice Presidente del gruppo Sinistra Italiana-Possibile e di vicepresidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici, questultimo incarico le ha permesso di dedicarsi ai temi inerenti la mia specializzazione e i miei interessi: natura, cultura, arte, architettura, musica, bioedilizia, in una parola Bellezza, ma ho potuto approfondire anche argomenti legati allimmigrazione, al lavoro, alla legalità e ai diritti di ogni ospite di Madre Terra. Attualmente è responsabile nazionale allAmbiente e ai Lavori Pubblici di Sinistra Italiana.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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