L’arcipelago di Trinidad & Tobago ha visto lo svolgimento delle proprie elezioni generali lo scorso 10 agosto. Gli elettori sono stati chiamati a scegliere tra candidati di diciannove partiti politici, oltre ai candidati indipendenti, per eleggere i quarantuno deputati (uno per ogni distretto elettorale) della Camera Bassa del Parlamento, che insieme al Senato (organo non elettivo) elegge il presidente della nazione.

Le elezioni hanno visto un’affluenza alle urne del 58.04%, in netto calo rispetto al 67.3% del 2015, e non hanno avuto osservatori internazionali presenti in loco, in quanto questi rifiutato di partecipare alle elezioni dopo che le autorità hanno imposto l’obbligo di una quarantena di quattordici giorni alle persone provenienti dall’estero a causa della pandemia da covid-19. Anche il dato sull’affluenza alle urne è stato certamente influenzato dall’epidemia, che al momento ha colpito quasi settecento individui nel piccolo stato caraibico abitato da 1.4 milioni di persone.

Nello specifico, l’arcipelago caraibico sembrava in un primo momento aver sconfitto l’epidemia, non avendo registrato casi per tre mesi. Ma, a partire da luglio, nuovi focolai sono emersi sulle isole, portando le autorità di Port-of-Spain a rafforzare i controlli degli arrivi da altri Paesi, compresi gli ingressi irregolari via mare. Questo ha portato anche a momenti di tensione e a casi di xenofobia, con la popolazione locale che ha accusato gli immigrati di aver riportato il virus nell’arcipelago.

In carica dal 2015, il primo ministro Keith Rowley si è presentato nuovamente alla testa del partito di governo, il People’s National Movement (PNM, o in spagnolo Movimiento Nacional del Pueblo), vincitore cinque anni fa delle elezioni con il 52% dei consensi. La formazione di centro-sinistra ha accusato un leggero calo, ottenendo questa volta il 49.08% delle preferenze su scala nazionale, ma è riuscito comunque a mantenere la maggioranza assoluta, eleggendo ventidue deputati sui 41 scranni disponibili.

Il PNM, che pure perde un deputato rispetto alla precedente legislatura, è così riuscito ad arginare l’assalto dello United National Congress (UNC), altra formazione che si dichiara di centro-sinistra, ma che rappresenta la principale forza di opposizione al governo di Rowley. Dopo aver vinto le elezioni del 2010 ed aver portato Kamla Persad-Bissessar alla testa del governo, l’UNC aveva subito una pesante sconfitta nel 2015. Questa volta, l’opposizione ha sfiorato il colpaccio, ottenendo il 47.09% delle preferenze, e passando così da diciassette a diciannove deputati.

Il PNM di Rowley e l’UNC di Persad-Bissessar saranno le uniche due forze politiche rappresentate in parlamento, visto che nessun altro partito è riuscito ad eleggere deputati. Il Congress of the People, che cinque anni fa era riuscito ad eleggere un rappresentante, questa volta ha ottenuto poco più di cinquecento voti, passando dal 6% delle scorse elezioni ad un misero 0.08%.

In seguito alla dichiarazione di vittoria, all’investitura da parte della presidente Paula-Mae Weekes ed al giuramento per il suo secondo mandato, avvenuto mercoledì 19 agosto, il primo ministro Rowley ha dichiarato che nella sua amministrazione darà nuovo impulso all’attività agricola e agli strumenti tecnologici digitali in varie aree della vita sociale: “Uno dei settori che vedrà degli importanti cambiamenti è quello dell’agricoltura; daremo risalto all’agricoltura ed anche alla questione della digitalizzazione”, ha affermato Rowley, manifestando la sua intenzione di voler rilanciare l’economia del Paese.

Rowley ha presentato un nuovo gabinetto composto da venti ministri, più diversi ministri delegati, molti dei quali confermati rispetto alla precedente legislatura, come il ministro delle finanze Colm Imbert, il ministro della pianificazione e dello sviluppo, Camille Robinson-Regis e il procuratore generale Faris Al-Rawi, o ancora il ministro della sanità Terrence Deyalsingh. “Siate certi che a nessuno in questo governo sarà permesso di addormentarsi perché le prestazioni saranno riviste su base continuativa, e come primo ministro mi assumo la piena responsabilità e voglio ringraziare la comunità nazionale per avermi dato un’altra opportunità di continuare a prestare il mio servizio pubblico”, ha dichiarato il premier al momento della presentazione della squadra di governo.

Tra i primi leader a congratularsi con Rowley per la nuova vittoria, il presidente del vicino VenezuelaNicolás Maduro. I due leader hanno concordato di mantenere un coordinamento completo tra i loro governi ai massimi livelli, nonché di “approfondire la storica relazione bilaterale e rafforzare i meccanismi di integrazione di America Latina e Caraibi”. “Nel quadro del buon vicinato tra i due Paesi, si sono scambiati opinioni su vari temi dell’agenda bilaterale, evidenziando questioni legate al commercio, oltre che alla politica di sicurezza”, si legge nel comunicato ufficiale diffuso dal Ministero degli Esteri della Repubblica Bolivariana. I due Paesi hanno inoltre concordato per unire i propri sforzi nella lotta contro la pandemia da covid-19.

LA SQUADRA DEL NUOVO GOVERNO ROWLEY

Dr. Keith Christopher Rowley – Primo ministro
Faris Al-Rawi – Procuratore generale
Clarence Rambharat – Ministro dell’agricoltura, della terra e della pesca
Dr. Nyan Gadsby-Dolly – Ministro dell’istruzione
Franklin Khan – Ministro dell’energia e delle industrie energetiche
Colm Imbert – Ministro delle finanze
Dr. Amery Browne – Ministro degli affari esteri e della CARICOM
Terrence Deyalsingh – Ministro della sanità
Penelope Beckles – Ministro dell’edilizia abitativa e dello sviluppo urbano
Steve Mc Clashie – Ministro del lavoro
Kazim Imtiaz Hosein – Ministro del governo locale e dello sviluppo rurale
Stuart Richard Young – Ministro della sicurezza nazionale
Camille Robinson-Regis – Ministro della pianificazione e dello sviluppo
Sig.ra Allyson West – Ministro della pubblica amministrazione e della trasformazione digitale
Marvin Gonzales – Ministro dei servizi pubblici
Donna Cox – Ministro dello sviluppo sociale e dei servizi alla famiglia
Shamfa Cudjoe – Ministro dello sport e dello sviluppo comunitario
Randall Mitchell – Ministro del turismo, della cultura e delle arti
Paula Gopee-Scoon – Ministro del commercio e dell’industria per lo sviluppo delle imprese
Rohan Sinanan – Ministro dei lavori e dei trasporti
Fitzgerald Ethelbert Hinds – Ministro dello sviluppo giovanile e del servizio nazionale

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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