LE COSE SBAGLIATE E ANCHE UN PO’ ASSURDE
La coalizione costruita attorno al Pd non ha senso e non capisco cosa ci stia a fare lì dentro Sinistra Italiana.

Perché ritengo che la coalizione realizzata dal Pd non ha senso?
In primo luogo perché non è vero che è una alleanza per battere le destre. Se si voleva provare a raggiungere questo risultato si doveva costruire una coalizione ampia, senza porre veti. Al contrario la prima condizione che Letta ha posto è stata l’esclusione dei 5 Stelle. Questo fatto ha reso di per sé impossibile il raggiungimento dell’obiettivo di battere le destre. L’uscita di Calenda ha reso felice qualcuno, ma ha reso ancor meno probabile il conseguimento dell’obiettivo. Quindi, la coalizione del Pd, non è una alleanza costruita per battere le destre. Tutti i sondaggi e, in particolare gli studi dell’istituto Cattaneo, lo confermano. Non è una alleanza per battere le destre, ma non è nemmeno una alleanza politica, con un programma comune. È una coalizione che vede assieme il partito più filo Nato e favorevole all’invio di armi all’Ucraina (Più Europa della Bonino), con il partito che ha votato contro l’allargamento della Nato e contro l’invio delle armi (Sinistra Italiana).

Perché, dunque, è stata fatta questa alleanza, vista la distanza abissale di posizioni politiche, al punto che ognuno si presenta con un proprio programma? Capisco la Bonino, su molte questioni le sue posizioni non sono molto diverse da quelle della maggioranza del Pd. Ma Sinistra Italiana cosa ci sta a fare, appurato che l’obiettivo iniziale di battere le destre oggi non è assolutamente credibile? Si teme di non arrivare al 3 per cento e con la coalizione si può portare a casa 1/2 eletti nei collegi uninominali? È un argomento talmente peregrino che non lo prendo nemmeno in considerazione. E allora perché si fa questa scelta? Io penso che questa scelta sia il frutto di un percorso che il gruppo dirigente ristretto di Sinistra Italiana ha avviato parecchi mesi fa, pensando che alle elezioni si sarebbe presentato il famoso “campo largo” cioè le forze che avevano sostenuto il Conte 2. Un progetto giusto, condivisibile. Ma il “campo largo” è stato bombardato da Letta. Perché, a quel punto, Sinistra Italiana non ha rimesso in discussione la sua posizione? Perché ha insistito ad andare in quella direzione accettando – di fatto – la esclusione del M5S? Qui sta l’errore. E ancora. Perché dopo l’esclusione del M5S, a fronte dell’invito esplicito di Conte rivolto a Sinistra Italiana di aprire un dialogo, non si è provato a esperire quella strada? Non era più facile trovare una intesa programmatica con Conte che non con Letta e Bonino? Io penso di sì, e considero un grave errore non averlo fatto. Ma c’è di più. La collocazione di Sinistra Italiana in un dialogo con Conte avrebbe dato forza alle tantissime persone mobilitate da Santoro contro la guerra. Lo stesso Santoro, proprio in quei giorni, aveva chiesto a più riprese che ciò si realizzasse una convergenza tra M5S e Sinistra Italiana. Se si fosse fatto, anche altre forze, che si stanno aggregando attorno a Unione Popolare, sarebbero state attratte da questa iniziativa. Insomma potevamo essere noi il terzo polo. Certo, con molte contraddizioni, ma sicuramente meno di quelle che abbiamo nel far parte di una coalizione con Bonino e Cottarelli.
E, infine, ci saremmo risparmiati (per l’ennesima volta dal 2008) la solita allucinante situazione per la quale non solo la sinistra conta poco, ma si presenta divisa e sbriciolata alle elezioni.

Claudio Grassi SI

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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