In conclusione dell’assemblea dell’Associazione “Il rosso non è il nero” svoltasi a Savona il 12 ottobre 2022 è stato lanciato un appello per contribuire, partendo da una grande e unitaria manifestazione nazionale ,alla costruzione di un movimento popolare che dal basso reclami con grande forza il rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione.

Il nostro slogan è già scritto nella Carta costituzionale: “L’Italia ripudia la guerra”. A partire da questa affermazione inequivocabile chiediamo che si cessi di alimentare i conflitti, che il nostro Paese lavori seriamente per la soluzione diplomatica del conflitto tra Russia ed Ucraina e che si arrivi, in tempi brevissimi, ad una tregua.

L’ombra scura di un conflitto nucleare non deve incombere sul nostro futuro.

La barbarie della guerra, alla quale i potenti del mondo guardano con cinica ed interessata indifferenza, ci fa orrore

Ragazze e ragazzi, cittadine e cittadini sono soli.

Ciascuno con le proprie paure e le proprie difficoltà: i prezzi che salgono,le bollette che rincarano, il timore di un inverno che il frastuono ossessivo dei mezzi di comunicazione annuncia terribile

Con grande preoccupazione registriamo che le maggiori forze politiche del Paese non rappresentano il sentimento e l’angoscia di coloro che in Italia non vogliono la guerra.

Con meditata e dolorosa consapevolezza siamo costretti a dire: la guerra mondiale si avvicina, non è uno scherzo, è un evento che ha, oggi, nell’autunno del 2022, un’alta probabilità di accadere. L’impensabile potrebbe irrompere nel nostro quotidiano. Questa sensazione ci spaventa.

Ci potrà salvare soltanto la nostra presa di coscienza, il riconoscerci in pericolo, la scelta per la pace, l’azione comune e diretta di tutti coloro che con forza si oppongono alla guerra.

Quelli che vogliono lo scontro sono forti e potenti: anziché mettere in campo proposte che allontanino il pericolo nucleare paesi come la Turchia e l’Egitto sono sul punto di adottare più pericolosa delle tecnologie belliche.

Siamo ben consapevoli che dopo un conflitto nucleare non ci saranno né vincitori né vinti, siamo convinti che la pace si costruisca aprendo un dialogo con l’altro, facendo tacere missili e cannoni. Dobbiamo quindi divenire forti e uniti/e per dare una speranza concreta alla pace.  

Di Franco Astengo

Lunga militanza politico-giornalistica ha collaborato con il Manifesto, l'Unità, il Secolo XIX,. Ha lavorato per molti anni al Comune di Savona occupandosi di statistiche elettorali e successivamente ha collaborato con la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Genova tenendo lezioni nei corsi di "Partiti politici e gruppi di Pressione", "Sistema politico italiano", "Potere locale", "Politiche pubbliche dell'Unione Europea".

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