Sono poche ore che circola la notizia della morte del due volte presidente della Repubblica, e giร  le televisioni, i giornali e i social dei politici riversano lacrime e omaggi all’uomo che ebbe il merito di annullare l’opzione comunista in questo paese, e che contribuรฌ enormemente alla disfatta del movimento dei lavoratori facendosi alfiere degli interessi del capitale internazionale.

รˆ ovvio quindi che la sua figura venga celebrata da tutti coloro che, oggi o ieri, sono o sono stati nella cabina dei bottoni di queso paese, perchรฉ in Italia Napolitano ha rappresentato meglio di molti altri la messa a tacere della possibilitร  di riscatto di ampi strati della societร , l’abiura del socialismo nell’omologazione al mercato.

Napolitano ha favorito prima la resa del movimento dei lavoratori e di quel formidabile strumento organizzativo nelle loro mani, quale era il PCI, per poi intestarsi direttamente la rappresentanza della grande industria e finanza internazionali, di chi fa la guerra ai lavoratori e ai popoli per il proprio tornaconto.

Infatti, da sempre esponente della cosiddetta ala “migliorista” di un PCI che giร  certamente aveva lasciato la strada rivoluzionaria, alla morte del suo maestro Giorgio Amendola, ne divenne il massimo esponente. In questa sua funzione, lottรณ perchรฉ venisse abbandonata dal partito anche la strada socialdemocratica, facendosi promotore dell’idea che il capitalismo possa essere appunto “migliorato” senza cambiamenti epocali.

Quando nel 1984 il PCI promosse un referendum (poi perso) per l’abrogazione della legge con cui Craxi aveva istituito la fine della scala mobile, si dovette attenere per mera disciplina di partito, ma era favorevole all’attacco che Craxi aveva portato a tutto il mondo del lavoro (e di cui paghiamo le conseguenze ancora oggi con i nostri salari da fame).

Fu fautore della ricollocazione del PCI sotto il cappello della NATO, al punto da essere il primo ad andare in delegazione a Washington per sancire questa svolta.

Nei primi anni ’90, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica, fu tra i protagonisti della cancellazione del sistema parlamentare proporzionale a favore del maggioritario, e da allora non avrebbe piรน finito di avvicinare il paese al presidenzialismo e all’abbattimento delle garanzie democratiche. Lo si sarebbe visto con Monti, con Renzi e con Draghi.

Proprio Monti e Draghi devono le loro fortune poltiche nel nostro paese al ruolo di trait d’union interpretato magistralmente da Napolitano, il quale fu capace di tessere le fila del rapporto tra i diktat di Bruxelles, il Washington consensus e la grande imprenditoria italiana. Se la famosa lettera della BCE dell’estate del 2011, la quale segnรฒ la fine dell’ ultimo governo Berlusconi, portava la firma di Trichet e Draghi, sua era perรฒ la firma sulla regia dell’intera operazione poltica, che da lรฌ a breve avrebbe portato Monti a guida di un governo delle larghe intese (con la Fornero al Ministero del Lavoro), ovvero un governo che, dopo quello guidato da Dini vent’anni prima, vedeva un banchiere sostenuto da tutti i partiti (non dimentichiamo tra l’altro il voto di fiducia datogli anche da Giorgia Meloni, all’epoca deputata!).

Ma Napolitano non solo portรฒ di fatto la mannaia della Troika ad abbattersi sui conti pubblici italiani, inaugurando una stagione di feroce austeritร  che, tra le altre cose, avrebbe tagliato ulteriormente la spesa per le pensioni, la sanitร  e l’istruzione. Fu anche favoreggiatore della criminale guerra in Libia con cui venne assassinato il presidente Gheddafi, aprendo la strada allo jihadismo, alla tratta dei migranti nei lager pagati da noi, e in generale a un decennio di violenze fratricide che ha portato quel paese al collasso (e il fondo del baratro sembra non sia stato ancora toccato, come ci hanno tragicamente mostrato le decine di migliaia di morti seguite al crollo della diga di Derna proprio in questi giorni).

Sono questi i grandi meriti con cui si รจ aggiudicato il primato della seconda elezione al Quirinale, e per cui oggi il mondo dei potenti lo osanna. Ma la gente comune di questo paese e del Mediterraneo sa di non aver perso un padre della patria, perchรฉ se ne รจ andato un traditore che ha voltato le spalle al popolo per stringere mani che non sono le nostre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza รจ possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalitร  di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy