Il Ministero della Sanità di Gaza, per bocca del suo portavoce Ashraf al-Qudra, ha denunciato un feroce attacco dell’esercito israeliano a Gaza City contro persone che erano in fila per ricevere aiuti umanitari. L’offensiva ha avuto luogo alla rotonda del Kuwait, a est del quartiere di Zeitoun: le truppe avrebbero sparato sulla folla e ucciso almeno 20 persone, ferendone altre 15. Secondo il portavoce, il numero delle vittime è progressivamente destinato a salire. Molti tra i feriti, infatti, sono stati portati in condizioni gravi all’ospedale al-Shifa, che vede pochi dottori operativi e dove mancano le forniture mediche.

“L’occupazione israeliana ha commesso un nuovo massacro contro migliaia di bocche affamate che aspettavano aiuti”, ha dichiarato al-Qudra in una dichiarazione resa su Telegram, riportata da Al Jaazera. Sulla stessa scia il portavoce della protezione civile locale, Mahmoud Basal, il quale ha sottolineato che soccorrere i feriti è stato estremamente complesso, dal momento che i militari dell’esercito israeliano avrebbero ostacolato il lavoro degli operatori sanitari. Nel frattempo, Israele ha reso noto di stare “analizzando le accuse” nell’ambito di un’indagine aperta per stabilire le responsabilità in seguito a quanto dichiarato da al-Qudra in riferimento all’attacco.

Oggi è inoltre salito a 12 il bilancio dei morti causati dal raid effettuato ieri al rifugio della Unrwa a Khan Yunis. Al momento risulta che il numero totale dei feriti ammonti a 75, con 15 persone in condizioni critiche. Thomas White, vicecoordinatore umanitario per i territori palestinesi occupati, ha dichiarato che alcune missioni per il raggiungimento dei cadaveri e dei feriti sono state negate, senza però affermare testualmente che a bloccarle sia stato Israele. White ha inoltre spiegato che le offensive israeliane a Khan Younis – area in cui precedentemente l’esercito di Tel Aviv aveva invitato i civili a fuggire – hanno costretto l’ospedale al-Khair a chiudere con “donne che avevano appena subito un intervento chirurgico cesareo, evacuate nel cuore della notte”. Sempre a Khan Younis, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato che le forze israeliane hanno preso di mira il suo quartier generale presso l’ospedale al-Amal per il quarto giorno consecutivo.

[di Stefano Baudino]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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