L’europeismo nasce – su spinta americana – come idea moderatrice delle tensioni politiche interne e strumento del neoliberismo, diventando una gabbia deflazionistica e anti-salariale.
Europeismo nel sistema-mondo
L’europeismo di base non nasce come un’idea reazionaria o malvagia, nasce però a livello istituzionale come strumento USA per addomesticare le rivalità interne e le proiezioni esterne (da qui la tardiva entrata del Regno Unito e la precoce uscita).
L’UE nasce anche come strumento del neoliberismo, diventando una gabbia deflazionistica e anti-salariale.
L’Europa occidentale come area imperialista secondaria nel sistema-mondo a egemonia USA (con Giappone e altri Stati dell’Estremo Oriente a pari grado dell’Europa, in un terzo polo produttivo, commerciale e finanziario) prevedeva al suo interno a a sua volta, un ordine centro-periferia.
La Germania, il Benelux e l’asse parigino avrebbero svolto il ruolo di motore economico centrale, con gradualmente a scendere il resto degli Stati.
L’Italia è stata divisa in due aree produttive: Nord Italia come indotto industriale del motore tedesco e il Sud destinato al turismo. Si condannava il paese ad una sorta di arretratezza condizionata dagli investimenti e dalla spesa del centro egemonico europeo.
Da qui si intuisce anche la periferizzazione turistica (o come produttori di energie verdi) di altri paesi mediterranei; la parziale autonomia scandinava e la peculiarità elvetica (destinata a rimanere tale per conservare un paradiso fiscale).
Ogni Stato ricopre un suo ruolo preciso nel sistema-mondo e l’UE ricopre il ruolo di garante di un ordine europeo integrato