Traduzione di Francesco Cecchini

LETTERA.

Care/i Ribelli la portata delle elezioni legislative è cambiata di natura nelle ultime ore. Quattro giorni prima del voto abbiamo saputo dal quotidiano “Le Parisien” l’ampiezza della rimessa in discussione del Codice del Lavoro prevista dal governo di Mr. Macron. Tre giorni prima del voto, grazie sl quotidiano “Le Monde”, scopriamo un progetto di rendere diritto comune delle disposizioni di Stato d’ Urgenza realizzazione del progetto nella legge comune delle disposizioni dello stato di emergenza. In questo modo tutto il diritto sociale tutto il sistema di libertà individuali sono oramai sottoposti a revisione. Nel primo caso si tratta di un colpo di stato sociale, in quanto i parlamentari non potranno discutere o modificare una delle decisioni previste dai decreti. Per tanto, migliaia di questioni che riguardano la vita normale dei lavoratori salariati sono messi in discussione: la durata del lavoro, i salari, il diritto allo stato d’allerta e al pensionamento in situazioni di pericolo, le ragioni di licenziamento, e così via. Un secolo di lotte e di accordi sociali saranno cancellati. Nel secondo caso tutte le leggi che garantiscono le libertà individuali saranno messe in discussione. Per esempio le perquisizioni domiciliari, le sorveglianze delle abitazioni potranno essere ordinate dal ministro dell’interno o dai prefetti senza l’autorizzazione previa di un giudice! Stessa cosa per il controllo di telefonate private e così via. Forse non è tutto, motivo in più per rifiutare con fermezza di dare pieni poteri al signor Macron, come lo sta chiedendo. I nostri voti hanno dunque il significato prezioso di una mobilitazione in difesa dei nostri diritti sociali e delle nostre libertà individuali. Se coloro che hanno votato per il programma ” L’ Avvenire in Comune”, per il quale ero un candidato alle elezioni presidenziali, confermano il loro sostegno a questo progetto votando per i candidati di ” La France Insoumise” saremo un gruppo di deputati decisivi nell’ Assemblea Nazionale. Schede con logo “PHI” saranno in tutti i seggi elettorali di ogni paese. Non si può sbagliare. Sul terreno, l’accoglienza riservata ai nostri canditati è stata buona. Probabilmente il risultato alle legislative dipenderà da qualche voto come alle presidenziali anche se siamo in testa a tutto il fronte d’opposizione a Macron. Mi appello quindi a non disperdere i voti che abbiamo raccolto come “France Insoumise” lo scorso aprile. Infine ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato la loro solidarietà, sia in pubblico che in privato, durante la campagna infinita di diffamazione che si è abbattuta su di me senza limiti di decenza. Vi confermo il mio impegno fedele e costante al servizio degli ideali umanisti, ecologici e sociali, che sono i nostri. Jean-Luc Mélenchon

ELEZIONI LEGISLATIVE.

Sulle presidenziali i link con tre note in merito sono i seguenti:

http://ancorafischia.altervista.org/la-francia-ribelle-le-pen-macron

http://ancorafischia.altervista.org/macron-ottavo-presidente-ora

http://ancorafischia.altervista.org/anche-attac-macron

Il primo turno delle legislative francesi si terrà l’11 giugno per eleggere la nuova Assemblea Nazionale, in un paese in piena ricomposizione politica dopo la vittoria del centrista Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali.  La vittoria del leader di En Marche, Macron, ha sottratto potere ai partiti tradizionali, il che rende queste elezioni, secondo gli analisti politici, imprevedibili e decisive nella storia del paese. I cittadini francesi dovranno eleggere 577 deputati, di cui 11 in rappresentanza dai residenti all’estero. Ogni circoscrizione è di circa 125.000 elettori. 7.882 sono i candidati che aspirano a una poltrona nell’ l’Assemblea Nazionale. Circa 200 deputati uscenti non cercano la rielezione. L’età media dei candidati è di 48 anni e oltre il 42 per cento sono donne. Nell’ l’Assemblea Nazionale uscente, le donne erano il 26,9% dei deputati, 155 su 577. Se non ci sarà la maggioranza assoluta al primo turno, si terrà un secondo, alla quale parteciperanno i candidati che avranno ottenuto più del 12,5 % dei voti. Se non vi sarà questa condizione parteciperanno al secondo turno i due candidati che avranno ottenuto il maggior numero dei voti.

Forze politiche in campo.

Repubblicani: Il partito di destra cerca una rivincita dopo il risultato non soddisfacente del candidato alla presidenza, François Fillon, per uno scandalo di corruzione.

Partito Socialista: alle presidenziali ha ottenuto il peggior risultato nella sua storia: 6,3% per Benoît Hamon, candidato presidente. Il Partito Socialista che ha governato la Francia negli ultimi cinque anni deve cercare a tutti i costi evitare un collasso. Tuttavia, una parte del suo elettorato si è unito al movimento di Macron, mentre altri hanno optato per Mélenchon.

Fronte Nazionale: Il partito di Marine Le Pen, che ha ottenuto alle presidenziali un risultato inferiore a quello previsto si aspetta con i suoi 10,7 milioni di elettori di diventare la principale forza di opposizione. Il Fronte Nazionale prevede di vincere in almeno 45 circoscrizioni nelle quali Marine Le Pen al secondo turno delle presidenziali ha vinto con 50% dei voti.

France Insoumise: Il movimento guidato da Jean-Luc Mélenchon vuole imporsi come forza principale di opposizione. France Insoumise sulla base dei risultati delle elezioni presidenziali,19,6 %, dovrebbe ottenere almeno 15 deputati. Per il programma d’opposizione leggere la recente lettera ai ribelli di Mélenchon.

En Marche: Il presidente francese si propone di ottenere la maggioranza assoluta nell’ Assemblea, per attuare efficacemente il suo programma di liberalismo economico e di autoritarismo per quanto riguarda le libertà democratiche. Se Macron non riesce a ottenere la maggioranza dei seggi,289 seggi a 577, avrebbe serie difficoltà per il suo governo, e quindi per il programma, in quanto dovrebbe accettare di convivere con la destra o con la sinistra.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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