di Geraldina Colotti*
Manuel Santos, presidente della Colombia, fa da zerbino a Trump per preparare l’aggressione al Venezuela.
Intanto, nella Colombia del paramilitarismo, dei traffici e delle secolari ingiustizie, continua lo stillicidio dei leader sociali. I guerriglieri delle Farc stanno rispettando gli accordi di pace e, dopo aver consegnato le armi, si sono concentrati nelle zone di transizione.
A settembre presenteranno il loro partito legale che inaugura il passaggio politico e la partecipazione alle elezioni.
Intanto, l’altra guerriglia storica – i guevaristi dell’Eln – stanno negoziando con il governo Santos, nel tentativo di realizzare accordi più vantaggiosi di quelli che hanno potuto firmare i compagni delle Farc sotto la pressione del narco-paramilitarismo colombiano. Ma, intanto, i guerriglieri continuano a essere falcidiati dal piombo dei paramilitari nella più completa impunità. Lunedì è stato ammazzato Jesus Adan Mazo, nome di battaglia Molina, ex dirigente del Frente 18 delle Farc. Stava dormendo in una casa vicino alla scuola di Santa Lucia, a Ituango, a pochi metri della zona di transizione che stava sorvegliando. Un gruppo di uomini armati lo ha fatto uscire dalla casa e gli ha sparato diversi colpi, uccidendolo.
E’ il secondo ex guerrigliero delle Farc ucciso a Ituango. Sono già 55 i leader sociali assassinati quest’anno in Colombia.
*Post Facebook. Pubblichiamo su gentile concessione dell’Autrice