Lo sciopero indetto da Usb e Confederazione Cobas deve aver quantomeno impensiero il Governo Gentiloni. Se non altro perché per tutta la mattinata la Capitale è rimasta paralizzata. L’adesione è stata altissima, raggiungendo il 95%, un recordo per le sigle del sindacalismo di base. Nelle altre quaranta piazze coinvolte, di cui tredici con mobilitazioni vere e proprie, l’iniziativa ha trovato parecchio eco tra i lavoratori: un’altro colpo a quell’etichetta della rappresentanza di cui Cgil, Cisl e Uil si fregiano, e che vale ormai solo sul piano politico.
Usb, in una sua nota, parla di alta la percentuale di adesione in tutti i comparti, sia del pubblico che del privato, altissime in alcuni storici settori, con punte superiori al 90% nei trasporti. A Venezia, per esempio, lo sciopero ha costretto la prefettura a ricorrere alla precettazione. di tutto questo, e meno che mai delle mobilitazioni, c’è traccia nei mass media.

I cortei hanno visto una buona partecipazione. Lo slogan contro lal Legge di bilancio, la precarietà e la precarizzazione ha convinto molti alla partecipazione. Si sono visti in piazza i lavoratori in carne ed ossa e non i soliti apparati come ormai da troppo tempo ci hanno abituato Cgil, Cisl e Uil. A Novara, per esempio, ma anche in alcuni capoluoghi al Sud, manifestazione molto partecipata con presenza di tanti migranti. A seguire il corteo anche lavoratori degli uffici pubblici (INPS, Agenzie fiscali, Scuola, Comune di Novara, Ministeri, Ospedale…); ed anche fabbriche e aziende private (ex Meritor, Barilla, Assa spa, Multiservice, Frassati, Ferrovie e trasporti, ANFFAS, MEMC),

Non sono mancati alcuni momenti di tensione, con la polizia sempre pronta a mostrare i muscoli. A Roma, nonostante fosse stato preventivamente concordato con la Questura un breve corteo, autorizzato, dal ministero dell’Economia a quello dello Sviluppo Economico, le forze dell’ordine hanno impedito all’Unione Sindacale di Base di muoversi da via XX Settembre, “adducendo motivazioni pretestuose”. I lavoratori sono stati quindi bloccati davanti al ministero dell’Economia dove hanno unicamente potuto tenere un’assemblea pubblica.
Gravissimo l’accaduto davanti al ministero della Pubblica Istruzione, in viale Trastevere, invece, dove si erano radunati i militanti di Cobas e Unicobas per un corteo, anche questo autorizzato, verso Montecitorio. Lì la polizia è addirittura ricorsa alle maniere forti per impedire ai lavoratori di manifestare. Un insegnante è stato ricoverato in ospedale per la ferita causata da una manganellata. Al lavoratore e ai Cobas va tutta la solidarietà militante dell’Unione Sindacale di Base.

(clicca qui per il resoconto audio di quanto accaduto)

http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2017/11/10/50347-lo-sciopero-generale-che-non-vedrete-nei-telegiornali-a/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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