Da quando Billions, la serie tv dedicata alle trame della finanza americana, è visibile al pubblico del nostro paese è chiara a tutti la differenza tra questo genere di trame e quelle del sistema bancario del nostro paese. L’assoluta assenza di adrenalina, con la quale i media rappresentano queste vicende, favorisce la distrazione su questi temi. Anche perchè, quando si tratta di rapporti tra politica e banche, invece delle rappresentazioni, comunque paludate, da cronache da consiglio di amministrazione prevalgono le narrazioni da salotto. Si tratta del solito salotto all’italiana, fatto di equivoci ereditati dal linguaggio della buona borghesia e indiscrezioni culturamente originate dalla sacrestia, nel quale si creano due effetti. Nel primo i protagonisti litigano nella massima attenzione spettacolare, nel secondo solo gli stretti addetti ai lavori sono in grado di decodificare davvero quanto sta accadendo. Sono tutti fenomeni che hanno radici nella logica della società di corte: lo scandalo deve essere visibile a tutti, in modo che faccia effetto, il suo significato invece deve essere capito e governato da pochi. E che tutto questo abbia effetti nella nostra società è intuibile: lo stesso Norbert Elias, autore di un fondamentale La società di corte, arrivò a questo genere di studi partendo dall’esigenza di capire le orgini della società liberale francese. Nel nostro mondo non è quindi un caso che le vicende bancarie siano mediaticamente rappresentate come uno scandalo di corte: i protagonisti devono essere visibili a tutti, per ratificare i cambiamenti di potere, ed essre comunque gestiti da un ristretto numero di persone. Del resto, nonostante tante mutazioni, anche nelle nostre società il potere vero è affare di pochi.

Continua…

http://www.senzasoste.it/lo-show-della-boschi-declino-delle-banche-italiane/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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