La vicenda, assurta agli onori della cronaca giudiziaria del costruendo stadio di Roma ha implicazioni che vanno ben oltre l’ennesimo episodio di normale corruttela l’ennesimo episodio di “normale corruttela”, ben otre il tragicamente ridicolo inseguirsi e sovrapporsi di smentite a loro volta destinate ad essere smentite, le negazioni, le ritrattazioni delle ritrattazioni, le apodittiche affermazioni di pretesa innocenza e le mezze verità…
Va ben oltre il caso specifico e mostra un aspetto più profondo e nascosto che proprio le affermazioni della sindaca Raggi hanno inconsapevolmente svelato.
Ha detto la sindaca che la nomina di Lanzalone gli era stato dettato dal gran suggeritore oggi assurto al ruolo di Guardasigilli in nome e per conto dell’Associazione Rousseau…
Ha risposto il ministro seccato che lui si era solo limitato a presentare Lanzalone alla Raggi, la quale aveva poi assegnato l’incarico…
In verità è ben strano che un’ eminenza grigia come l’attuale Guardasigilli faccia venire una persona da Genova per il solo piacere di fare una presentazione e che una sindaca affidi un incarico delicato solo dopo una semplice presentazione…senza neanche una qualche formalizzazione, salvo poi ad assegnare al semplice presentato un posto da 250.000 euro all’anno
Alla faccia della democrazia: scelte politiche fondamentali e selezione del relativo personale non sono l’esito di un confronto approfondito e partecipato, aperto e senza rete entro un’organizzazione e tra le organizzazioni politiche sociali culturali del territorio e non valorizzano affatto, non possno valorizzare le bone competenze di un territorio.
Al contrario sono figli ahimè quanto malnatidi scelte di pochi che oligarchicamente decidono “presentno” ed impongono, fanno e disfanno..
La democrazia disegnata nella nostra Costituzione non può essere ridotta alla richiesta di qualche like essa o è partecipazione attiva e decisionale, scelta razionale o diventa una farsesca caricatura.
Ricostruire le strutture della partecipazione attiva è oggi il compito più urgente che la sinistra deve affrontare e con urgenza per battere i rischi di nuovi totalitarismi comunque mscherati e dei quali si cominciano a vedere i primi grevi sintomi

Di Aldo Viola

Sono un preside in pensione, militante comunista e responsabile culturale del PCI a Cosenza negli settanta ed ottanta. Ho aderito a Rifondazione Comunita, partecipando al congresso fondativo ma ho abbandonato ogni ruolo quando si scelse Bertinotti come segretario prima ancora del Congresso, pur continuando a impegnarmi a livello locale Credo che in questo umanaio globale ci sia bisogno di un impegno dal basso che abbatta le montagne dell'oppressione capitalistica.

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