Marinella Correggia
Il Venezuela ha annunciato che eliminerà l’uso del dollaro nel sistema bancario ufficiale, privilegiando euro, yuan e altre monete convertibili. E’ stata, ha spiegato il governo di Caracas, “una conseguenza delle recenti e illegali sanzioni Usa che bloccano la possibilità di continuare a usare dollari”.

Di necessità virtù, infine. Pianeta dedollarizzato, pianeta mezzo salvato.  Perché?

Un articolo pubblicato nel 2005, ancora sull’onda dell’indignazione per la guerra di Bush in Iraq, esordiva così: “Se la possibilità da parte degli Stati uniti di intraprendere guerre e conquiste imperiali dipende dalla loro supremazia militare, questa a sua volta si basa sull’uso del dollaro come moneta di riserva mondiale. Il privilegio che il mondo ha concesso al dollaro sostiene il dominio finanziario degli Usa e il loro illimitato potere di spesa, il quale permette loro di mantenere centinaia di migliaia di uomini e basi in tutto il mondo. Distruggi l’egemonia del dollaro Usa e l’impero si scioglierà”. Che pace!

Nel 1973 nascono i petrodollari con un patto «segreto», vero matrimonio di convenienza fra Stati uniti e Arabia saudita, i monarchi wahabiti si impegnano a vendere in dollari il petrolio e a riciclare i petrodollari nell’economia del Grande fratello d’oltreoceano, ottenendo in cambio da quest’ultimo la protezione manu militari, con esagerate vendite di armi e se occorre spietati interventi con i bombardieri dal cielo. Nel 1975 tutte le nazioni Opec (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) decidono di denominare in dollari le vendite del cosiddetto «oro nero».

Da allora, l’ingiusto e nefasto privilegio del dollaro è ancora lì. Il biglietto verde è ancora centrale negli affari; e perfino nelle teste – gli stessi attivisti vanno alle conferenze antimperialiste usando i dollari quando non è affatto necessario.

Certo, il tentativo di bypassare il dollaro è costato caro a chi lo ha tentato individualmente, come Saddam Hussein in Iraq (con la scelta di farsi pagare il petrolio in euro) e Muammar Gheddafi in Libia (con il progetto del dinaro d’oro in l’Africa). La dittatura del dollaro è stata mantenuta a suon di bombe. Non ci si può dissociare in solitaria da questa egemonia dittatoriale e bellicista.

Ma un’uscita corale dal dollaro è possibile (non possono bombardare tutti) e recherebbe pace al mondo.  Qualcosa si sta muovendo da alcuni anni, in vista di unanuova architettura finanziaria con monete di scambi e di riserva alternative

Magari da parte di paesi soggetti a sanzioni. Come il Venezuela.

 

Marinella Correggia, Progetto verità contro le guerre

 

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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