
Si moltiplicano e si estendendo i movimenti popolari per la difesa dell’ambiente ed è sempre più acuta la consapevolezza dell’assenza di una sintesi politica capace di coniugare il contrasto alla crisi con la proposta di un modello alternativo. Qui le date e gli appelli.
Il 30 settembre scorso si è tenuta a Venezia un Assemblea nazionale dei comitati ambientali per fare il punto sulle grandi opere inutili e le nefaste ripercussioni che il modello di sviluppo, basato sulla crescita infinita e sull’unico obiettivo dell’incremento del profitto, sta avendo sui territori.
Con un appello alla giustizia ambientale si sono convocati tutte le realtà di resistenza alle devastazioni e alle violazioni ambientali e non solo, per cercare un percorso comune. Da Taranto alla Val di Susa si sono ritrovati all’assemblea più di trecento persone in rappresentanza di 56 comitati e movimenti, dai No Tap ai No Pfas, da Trivelle Zero a Stop Biocidio, dai No Tav a No Grandi Navi, che hanno ospitato l’incontro e lanciato questo percorso. E’ emerso un’inequivocabile dissenso nei confronti del governo non solo contro le grandi opere, ma anche nei confronti del crescente inquinamento dell’aria e dell’acqua, delle privatizzazioni di beni comuni, della dipendenza energetica dal fossile che consente l’intensivo trivellamento e l’investimento sul gas. Qui il link al comunicato sottoscritto dai partecipanti.
ll 6-7 ottobre a Firenze si è tenuta la Conferenza dei territori – Viva l’Italia, l’Italia che resiste, il secondo incontro di questo percorso verso una mobilitazione comune. Qui i link agli interventi e al verbale della conferenza.
Queste ulteriori tappe hanno l’obiettivo di moltiplicare il confronto e la condivisione delle lotte e portare nei prossimi mesi ad una manifestazione nazionale a Roma contro le Grandi Opere, per la giustizia ambientale e la difesa dei beni comuni
http://www.eddyburg.it/2018/10/mobilitazioni-per-una-giustizia.html?m=1