MURO DI DONNE.


Francesco Cecchini


Il patriarcato brahmanico è essenzialmente un’ideologia con cui le caste superiori in India hanno marginalizzato ritualmente, socialmente ed economicamente le caste inferiori e le donne.
Il primo gennaio 2019 circa 3 milioni e mezzo di donne, provenienti, da tutto il Kerala hanno formato un Muro delle Donne di 620 km per sostenere l’uguaglianza di genere e i valori di un rinascimento progressista, contro le proteste reazionarie per un verdetto della Corte Suprema che permette a tutte le donne di entrare nel santuario di Ayyappa.
Il Muro delle Donne è un’azione collettiva per la giustizia di genere. Il primo ministro del Kerala, Pinarayi Vijayan lo ha definito una voce collettiva di dissenso contro coloro che si oppongono al verdetto di Sabarimala. La Corte Suprema ha permesso a tutte le donne di entrare nel santuario del Signore Ayyappa, provocando l’ira di devoti induisti che ha bloccato con violenza le donne che cercavano di entrare nel tempio.
La mobilitazione delle donne è stata appoggiata attivamente dal CPI (M), Comunist Party of India e da 176 altre organizzazioni tra cui gruppi di cittadini di bassa casta.
Da notare. Il Bharat Dharma Jana Sena (BJDS), un alleato politico del BJP il partito di Modi al governo è rimasto lontano dalla partecipazione ufficiale al Muro delle Donne , ma ha dato silenziosa approvazione alle sue aderenti a partecipare all’evento.

Pinarayi Vijayan Primo Ministro del Kerala e Brinda Karat leader del Partito Comunista a sostegno delle donne.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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