di Jake Johnson

Gruppi per i diritti umani hanno chiesto una chiamata a rispondere e giustizia per le vittime di giovedì dopo che investigatori delle Nazioni Unite hanno affermato che soldati israeliani possono aver commesso crimini di guerra nel corso delle proteste dell’anno scorso a Gaza contro l’occupazione.

“Le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso e menomato dimostranti palestinesi che non costituivano alcuna minaccia imminente di morte o di gravi ferite ad altri quando sono stati colpiti, né stavano partecipando direttamente a ostilità”, hanno scritto funzionari dell’ONU in un nuovo rapporto basato su interviste, migliaia di documenti e riprese video che mostravano soldati israeliane che usavano pallottole vere contro palestinesi, compresi bambini, giornalisti e operatori sanitari.

Secondo il rapporto – che è il risultato di un’inchiesta durata mesi – cecchini israeliani hanno ucciso più di 180 palestinesi disarmati e ferito più di 6.100 altri con proiettili veri tra il 30 marzo e il 31 dicembre dell’anno scorso.

L’avvocatessa del Bangladesh Sara Hossein ha affermato in una dichiarazione che “non può esserci alcuna giustificazione per uccidere e ferire giornalisti, medici e persone che non pongono alcuna minaccia imminente di morte o gravi feriti a coloro che li circondano”.

“Particolarmente allarmante è la messa nel mirino di bambini e persone disabili”, ha proseguito la Hossein. “Molte giovani vite sono state danneggiate per sempre. Centoventidue persone hanno subito l’amputazione di un arto dal 30 marzo dell’anno scorso. Venti di tali amputati sono bambini”.

L’argentino Santiago Canton, che ha presieduto il gruppo dell’ONU che ha compilato il rapporto, ha affermato che l’indagine dettagliata ha scoperto che ci sono “basi ragionevoli per ritenere” che “soldati israeliani abbiano commesso violazioni di diritti umani e della legge umanitaria”, nel corso delle proteste dell’anno scorso contro l’occupazione.

“Alcune di tali violazioni possono costituire crimini di guerra o crimini contro l’umanità e devono essere immediatamente indagate da Israele”, ha aggiunto Canton.

Ma, come segnala il rapporto, dirigenti israeliani non sono stati rapidi nell’interrogare i responsabili delle uccisioni e delle menomazioni di civili palestinesi:

Il governo di Israele ha costantemente mancato di indagare significativamente e di processare comandanti e soldati per crimini e violazioni commesse contro palestinesi e di offrire risarcimenti alla vittime in conformità a norme internazionali”.

In una dichiarazione Amnesty International ha definito “schiaccianti” le conclusioni dell’ONU e ha chiesto che finalmente termini il “lungo ciclo d’impunità” di Israele.

“L’ONU deve ora dar seguito alle sue raccomandazioni di raccogliere informazioni su presunti colpevoli che possono essere sottoposti a meccanismi giudiziari nazionali e internazionali, compresa la Corte Penale Internazionale”, ha concluso Saleh Higazi, vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa. “I responsabili di questi crimini deplorevoli non devono restare impuniti”.  

Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.truthdig.com/articles/israels-killings-in-gaza-may-amount-to-war-crimes-u-n-finds/

traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2019 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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