Arrivo di Xi Jinping con la moglie Peng Liyuan a Roma
Francesco Cecchini
Per oltre due giorni bandiere rosse della Repubblica Popolare Cinese sono state sventolate a Roma e a Palermo. Il Presidente cinese Xi Jinping è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino, Roma, alle 18.10 di giovedì, partirà per la Francia dalla Sicilia domenica mattina.
Bandiera della Repubblica Popolare Cinese
La Nuova Via della Seta è il motivo della visita di Xi Jinping . La Belt and Road Initiative, BRI o OBOR, One belt, one road, Nuova Via della Seta, è stata ben raccontata da alcuni articoli di Simone Pieranni pubblicati dal Manifesto, due suoi articoli anche sul giornale di domenica 24 marzo. Inoltre per approfondimenti vi è molto materiale pubblicato dalla rivista di geopolitica Limes.
Nuova Via della Seta
Sul tema è intervenuto lo scorso giovedì anche l’ex gurù di Donald Trump, Steve Bannon.
Steve Bannon
Ancora Fischia il Vento pubblicò tempo fa un articolo su chi è Steve Bannon. Il link è il seguente:
Nello stesso periodo Steve Bannon visitò il Brasile del fascista Jair Bolsonaro e incontrò il figlio, Eduardo. Intervistato dal quotidiano la Folha de S. Paulo lodò gli europei Salvini, Orban e Le Pen.
Per Steve Bannon la Nuova Via della Seta è il primo passo della Cina comuista per conquistare l’occidente. Lo stesso giorno dell’arrivo del presidente cinese, ospite di Lettera 22, l’associazione fondata da Gennaro Sangiuliano e ora presieduta da Paolo Corsini, Bannon ha arringato su Europa, Cina e populismo lanciando un duro monito al governo leghista-pentastellato: ” Xi non è a Roma per un porto, vogliono creare una rete manufatturiera a cui vendere i prodotti dei loro schiavi.” Il dossier cinese ha occupato la gran parte dell’arringa bannoniana. Ha affermato” Che amara ironia che il mio discorso coincida con la visita di Xi a Roma.” , criticando poi M5s: ” Mi sorprende che un partito che tiene tanto all’ambiente possa caldeggiare un accordo con il più grande inquinatore della terra. ” Per Bannon Xi pronto ad essere accolto a Roma con tutti gli onori non è altro che il ” il didattore totalitario del sistema più crudele del mondo.” Sempre per Bannon la stampa italiana non ha colto il segno della sua visita: ” Vi assicuro che non è venuto qui per un porto nell’ adriatico. La cina ha una strategia rapace per il dominio sul mondo. BRI, made in China 2025 e la corsa al 5G di Huawei darà loro il dominio totale del manifatturiero.” Altro che cooperazione win-win e sostegno all’export made in Italy. L’ obiettivo dei cinesi è ” creare una rete manifatturiera dove gli schiavi in Cina potranno produrre beni di massa per disoccupati e sottocupati in Europa, loro saranno i produttori e tutti gli altri saranno i fornitori di materie saranno i fornitori di materie prime o componenti.” Ad ascoltare con rapita deferenza le farneticazioni di Steve Bannon c’erano i giornalisti gialloverdi Rai, Sangiuliano, Rossi e Giuli. Chi lo ha seguito, se non nella forma nella sostanza è stato il suo uomo in Italia, Matteo Salvini. Matteo Salvini, ministro dell’Interno, al forum di ConfCommercio ha dichiarato: “Non mi si dica che la Cina è un Paese con il libero mercato” e così via alzando i toni.
Bannon e Salvini
Non così tutta l’Italia. Il Presidente della Repubblica ha affermato: “Tra Cina e Italia fondamentale la creazione di un contesto quanto più aperto e trasparente possibile.”, sottolineando che la Nuova Via della Seta non deve essere a senso unico. Inoltre è stato firmato un Memorandum of Understanding che rigurda punti importanti, dai porti, all’energia, al fisco etc.,etc.. La visita di Xi Jinping a Palermo ha significato che anche la Sicila potenzialmente potrà far parte della Nuova Via della Seta con benefici per l’isola.
Sulla Nuova Via della Seta è corretta la presa di posizione del Partito Rifondazione Comunista, espressa lo scorso 13 marzo dal segretario nazionale, Maurizio Acerbo, e dal responsabile esteri Marco Consoli. “Le pressioni dell’amministrazione Trump e della UE sul nostro Paese volte a ostacolare la cooperazione economica con la Cina sono inaccettabili. È interesse dell’Italia e dell’Europa lo sviluppo di positivi rapporti con la Cina, con la Russia e con tutti i Paesi con cui si decide autonomamente di commerciare. Sembra di essere tornati ai tempi dell’attentato a Enrico Mattei. Ricordiamo che durante la cosiddetta “prima repubblica”, nonostante la guerra fredda, l’Italia seppe sviluppare una politica autonoma nei confronti dei Paesi arabi e verso l’Urss, non ebbe il timore di condannare i golpe statunitensi e di rompere relazioni col Cile di Pinochet. Emerge anche in questa vicenda che la Nato è un’alleanza pericolosa, costosa e obsoleta di cui l’Italia e l’Europa dovrebbero liberarsi al più presto per promuovere una politica autonoma di pace, cooperazione e disarmo. È desolante anche in questa occasione il livello delle polemiche del Pd che ormai si identifica acriticamente con Nato e USA. Bisognerebbe discutere del documento e rifiutare in coro i toni minacciosi statunitensi. Gli italiani viaggiano sulla via della seta dai tempi dei tempi. Consigliamo all’ambasciatore statunitense a Roma di leggersi una copia de “Il Milione” di Marco Polo.”