“L’Iran è ancora colpevole per il crimine di sfida con successo con la rivolta del 1979 che ha rovesciato il tiranno (lo Shah, ultimo dell’Iran, Mohamadreza Pahlavi), posto lì dagli Stati Uniti,” ha scritto il politologo e linguista, Noam Chomsky in un articolo pubblicato oggi dalla rivista In These Times.
Il linguista e filosofo ritiene inoltre che i falchi dell’amministrazione statunitense continuano a “raccontare storie e inventare pretesti per attaccare” l’Iran, al fine di porre fine alla “sfida di successo”.
L’articolo racconta come l’Iran, “un pilastro del controllo americano in Medio Oriente, con l’Arabia Saudita e Israele” durante gli anni dello Scià, è diventato dopo la vittoria della rivoluzione islamica del 1979 in un elemento indesiderato per Washington in una zona ricca di petrolio del Medio Oriente.
L’Iran non rappresenta una minaccia per la pace mondiale
Lo scienziato politico respinge anche le affermazioni dei funzionari statunitensi secondo cui l’Iran rappresenterebbe una minaccia per la pace mondiale a causa del presunto sviluppo del suo programma nucleare, nonostante il fatto che l’intelligence USA riconosciuto nel 2007 e nel 2012 che il programma iraniano non aveva carattere militare.
“La dottrina militare iraniana è strettamente” difensiva … progettata per fermare un’invasione e forzare una soluzione diplomatica alle ostilità “, afferma l’intellettuale.
Secondo Chomsky, ci sarebbero anche molti modi per porre fine a questa presunta minaccia iraniana. Uno di questi è stato l’accordo nucleare del 2015, dal quale Washington è uscito considerandolo insufficiente. Il secondo modo sarebbe quello di dirigersi verso un Medio Oriente privo di armi nucleari, una proposta difesa dall’Iran ma respinta da Washington per proteggere l’arsenale atomico di Israele.
In realtà, l’analista crede che l’élite al potere degli Stati Uniti non sia preoccupato per il programma nucleare iraniano, ma lo usa come pretesto per fare pressione sull’Iran e emarginarlo nell’Asia occidentale.
Quando l’Iran era governato dallo Scià ricorda il linguista, c’era poca preoccupazione circa le intenzioni di Teheran di sviluppare armi nucleari, anche se Mohamadreza Pahlavi affermò chiaramente che il suo paese l’avrebbe costruita “senza dubbio e prima di quanto si potrebbe pensare.”
Trump è un “narcisista megalomane”
Chomsky conclude l’articolo chiedendo la fine immediata delle minacce da parte dell’Amministrazione “megalomane narcisista” contro l’Iran, del presidente Donald Trump, e avverte che un confronto militare ipotetica avrebbe “conseguenze catastrofiche”.