Simone Pillon
JENNIFER GUERRA
Che questi fossero tempi duri per i diritti delle donne non è certamente un mistero. Tra gli attacchi ai diritti riproduttivi e all’autodeterminazione del World Congress of Families, battaglie ideologiche anacronistiche come il ripristino delle diciture padre e madre anziché “genitore 1” e “genitore 2” sui moduli per richiedere la carta d’identità per i minori, e una ministra della Repubblica come Giulia Bongiorno che vuole assicurarsi che le donne che subiscono maltrattamenti non siano “delle isteriche” – tanto per citare i casi più recenti – le donne sono sempre più all’erta e hanno cominciato a manifestare apertamente il loro dissenso. Ma al di là delle dichiarazioni sopra le righe dei personaggi politici o delle provocazioni fini a se stesse, è necessario preoccuparsi soprattutto di quello che concretamente avviene tra i banchi di Montecitorio e Palazzo Madama, dove al momento sono in discussione sette proposte di legge che minano in primis, i diritti delle donne, ma più in generale di tutti i cittadini
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