Francesco Cecchini
To Capa, to Capa Capa dark after nothing
Reunited with his leg and with you, Taro
Taro Do not spray into eyes I have sprayed you into my eyes La canzone Taro, contenuta nell’album An Awesome Wave (2012) della band inglese ∆ (Alt-J), è dedicata alla fotografa Gerda Taro e al suo compagno, Robert Capa.
Il 25 luglio 1937, a soli 26 anni, Gerda Taro al ritorno dal fronte di Brunete in Spagna perse la vita a causa di un terribile incidente; ebbe laddome squarciato dai cingoli di un carro amato amico nella confusione della ritirata. Gerda non smetteva di fotografare, correndo gli stessi rischi dei combattenti antifascisti con i quali condivideva la vita. Per fotografare saltò sulla pedana di un camion che trasportava dei feriti verso lospedale. Il camion entrò però in collisione con un carro armato e Gerda rimase letteralmente schiacciata fra i due. Il giorno successivo morì per le ferite riportate.
Gerda Taro fu sepolta a Parigi nel cimitero del Père Lachaise, vicina al Muro dei Federati, luogo dove furono fucilati gli ultimi 147 difensori della Comune di Parigi. Al suo funerale parteciparono 200.000 persone, per dare laddio a una donna giovane, coraggiosa, la prima fotografa di guerra, morta, come un soldato, sul campo di battaglia. Pablo Neruda e Louis Aragon pronunciarono il discorso funebre. La sua lapide, un nome, due date e una colomba, fu creata da Alberto Giacometti.
Pe molti anni dopo la sua scomparsa, la vita e l’opera di Gerda Taro sono rimaste poco conosciute, almeno in Italia, nonostante molti scritti, tra i quali Death in the Making del 1938 di Robert Capa, una sua memoria con molte foto scattate insieme, Gerda Taro. Una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola, di Irme Schaber del 2007 e il romanzo Waiting for Robert Capa di Susana Fortes (2011) sulla loro vita.
La pubblicazione nel 2017 di La Ragazza con la leica di Helena Janeczek, vincitore del Premio Bagutta e dello Strega nel 2018, ha contribuito a far conoscere al grande pubblico italiano Gerda Taro fotografa, antifascista e rivoluzionaria. Il link con la presentazione pubblicata su Ancora Fischia il Vento è il seguente:
Ora è stata pubblicata dall’editore Contrasto di Milano la graphic novel Gerda Taro di Sara Vivian, che racconta la breve, ma intensa vita, i suoi incontri, innanzitutto con Robert Capa, le sue fotografie, la sua tragica morte. Le tavole di Sara Vivan, create in bianco e nero con la tecnica del disegno a china giapponese, ricordano la stampa delle fotografie di quegli anni. La graphic novel è completata da una cronologia, un testo critico di Rosa Carnevale, basato sulla prima biografia di Gerda di Irme Schaber, e da una scelta di sue foto. ll volume è curato da Vincenzo Filosa.
Sara Vivan è nata a Milano, dove vive, nel 1971. Diplomata allo I.E.D. di Milano, ha frequentato lAccademia di Nudo di Brera e si è dedicata allillustrazione dopo aver lavorato per Aspesi, Comme des Garçons, Blumarine e Alberto Biani.Ha pubblicato per Valentina Edizioni, Einaudi Ragazzie San Paolo Edizioni. Nel 2015 ha illustrato il libro di Marta Palazzesi In Svizzera la cioccolata è più buona, una storia di amicizia nellItalia della Shoah. Gerda Taro è la sua prima graphic novel, interamente scritta e disegnata
