Guerra di trincea

Francesco Cecchini

Il 24 maggio

quando l’Italia dichiarò guerra

commise un delitto

che non può esistere in terra 

Inizio di un canto della Grande Guerra.

101esimo anniversario della fine della Grande Guerra, Grande Massacro

Il 4 novembre 1918 sancì ufficialmente la vittoria di alcuni eserciti su altri. Il giorno prima a villa Giusti, a Padova, era stata firmato l’armistizio fra l’Italia e i suoi alleati con l’impero austro-ungarico.                             

 Il 4 novembre dovrebbe essere decretato giorno di lutto nazionale per rispetto di un’intera generazione di giovani che sono stati trucidati senza sapere bene il perché nelle nevi delle Alpi, nelle pietre del Carso, nelle sponde del Piave.

Le canzoni raccolte nel libro E Non Mai Più’ La Guerra di Cesare Bermani e Antonella De Palma, editore Società di Mutuo Soccorso Ernesto De Martino di Venezia, non sono quelle ufficiali che celebrano con retorica la Grande Guerra, ma quelle cantate nelle trincee e nelle caserme dai soldati italiani che raccontano il dramma umano di coloro che hanno vissuto quella tragica esperienza. La prima guerra mondiale,  fu un bagno di sangue senza precedenti, che all’Italia costò seicentomila morti e oltre un milione di feriti. Fu un Grande Massacro, insomma.

Naturalmente è riportatata la canzone Gorizia, tu sei maledetta!, in alcune versioni che non cambiano la sostanza contro la guerra. La versione originale della canzone è stata raccolta da Cesare Bernani a Novara da un testimone che l’aveva ascoltata da un reduce. Chi veniva sorpreso a cantarla veniva accusato di disfattismo e poteva essere fucilato. La battaglia di Gorizia avvenne il 9 e10 agosto e costò la vita di 1.759 ufficiali e 50.000 soldati italiani e di 862 ufficiali e 40.000 soldati austriaci.

Significative le canzoni sul generale Cadorna.

Il general Cadorna

è il capo dei briganti.

Ordinava ai suoi soldati

dicendo sempre “Avanti!”

Bombe a man

e colpi di pugnal!                                                                               

Il generale Cadorna                                                                   

davvero è un gran portento                                                        

con undici avanzate                                                                   

ha perso il Tagliamento.                                                            

E così via.

Il generale Luigi Cadorna altre alla condotta  della guerra fino alla disastosa  sconfitta di Caporetto fu responsabile principale di fucilazioni e decimazioni di soldati italiani.

Vi è anche un racconto di Silvio D’Amico di una decimazione a causa di un ammutinamento tratto da La Vigilia di Caporetto Diario di Guerra, Giunti 1996, pp 272-273.

Durante il Grande Massacro 15-18 in  Italia  furono  oltre  4000  i  soldati  condannati a morte , con oltre 1100 i giustiziati effettivi. Le  esecuzioni, anche  sommarie  senza sentenza di tribunali militari furono  autorizzate  e  incoraggiate  dal  generale  Cadorna,  che  le  considerava  utili  ed efficaci esempi  per  le  truppe.  

Questo libro ricorda che limpegno per la riabilitazione collettiva dei fucilati e decimati durante il grande massacro 1915 – 1918 va continuato. Quest’azione va considerata all’interno di un più grande impegno contro gli armamenti e contro tutte le guerre.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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