Giulio Chinappi

Le elezioni generali tenutesi in Mozambico lo scorso 15 ottobre hanno sancito la conferma di Filipe Nyusi nel ruolo di presidente e l’ennesima vittoria del FRELIMO.

Fondato nel 1962, il FRELIMO (Frente de Libertação de Moçambique) nacque come movimento rivoluzionario per la liberazione del Mozambico dalla colonizzazione portoghese e l’affermazione del socialismo nel Paese africano. Rispetto ad altri movimenti africani per l’indipendenza, il FRELIMO si caratterizzava allora per un’impostazione marcatamente marxista-leninista, grazie al contributo dei suoi fondatori, Eduardo Mondlane, assassinato nel 1969, e soprattutto Samora Machel.

Il FRELIMO, sotto la guida di Machel, condusse con successo la lotta di liberazione contro i colonizzatori portoghesi, conquistando l’indipendenza del Mozambico al termine di oltre dieci anni di battaglie. Il 25 giugno 1975, Samora Machel divenne il primo presidente della Repubblica Popolare del Mozambico, Paese socialista sostenuto dall’Angola e dall’Unione Sovietica, nonché grande nemico dei regimi di apartheid allora vigenti in Sudafrica e Rhodesia.

Il 19 ottobre 1986, Machel morì in territorio sudafricano, in un incidente aereo mai del tutto chiarito e probabilmente orchestrato dai servizi segreti di quel Paese, portando ad una netta sterzata nella storia del FRELIMO e del Mozambico. Dal Comitato Centrale del partito uscì una nuova leadership, quella di Joaquim Chissano, che assunse la presidenza il 6 novembre 1986. Sotto la sua presidenza, si concluse la guerra civile causata dalla guerriglia finanziata dai sudafricani, la RENAMO (Resistência Nacional Moçambicana), ma a terminare fu anche l’esperienza della Repubblica Popolare. Il primo dicembre 1990, il FRELIMO abbandonò ufficialmente la linea marxista-leninista, e Chissano proclamò la Repubblica del Mozambico.

Chissano mantenne poi il potere fino al 2005, mentre il FRELIMO ha visto la sua posizione di potere restare immutata fino ai nostri giorni. Il partito di governo, che oramai si proclama socialdemocratico, può infatti contare sul prestigio derivante dalla lotta per la liberazione nazionale e dalla figura mitica di Samora Machel, nonché su un apparato di potere che si estende in tutto il Paese in maniera assai radicata.

Alla luce di queste considerazioni, dunque, non sorprende l’ennesimo successo del FRELIMO alle ultime elezioni generali, che hanno visto il presidente in carica, Filipe Nyusi, ottenere un secondo mandato quinquennale con il 73.46% delle preferenze. La RENAMO, trasformatasi in un regolare partito dopo la fine della guerra civile, ha affrontato le prime elezioni dopo la morte, sopraggiunta lo scorsoa nno, dello storico leader Afonso Dhlakama, presentando la candidatura di Ossufo Momade (21.84%). Terzo classificato, Daviz Simango del Movimento Democrático de Moçambique (MDM), con il 4.33% delle preferenze.

Con un’affluenza alle urne di poco superiore al 51%, le elezioni generali hanno anche sancito la netta vittoria del partito di governo alle legislative, visto che il FRELIMO manterrà senza problemi la maggioranza assoluta dei seggi, potendo vantare il 71.28% dei consensi. La RENAMO ha ottenuto il 22.28%, seguita dal MDM (4.19%). Numerose le altre liste presenti sulla scheda elettorale, anche se nessuna di queste ha superato il punto percentuale.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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