Britain's Prime Minister Boris Johnson comes out to greet US Vice-President Mike Pence (unseen) outside 10 Downing Street in central London on September 5, 2019. - UK Prime Minister Boris Johnson called Thursday for an early election after a series of votes in parliament tore up his hardline Brexit strategy and left him without a majority. (Photo by DANIEL LEAL-OLIVAS / AFP) (Photo credit should read DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)

Riceviamo e pubblichiamo

“La vittoria dei Tory e di Boris Johnson è probabilmente frutto della polarizzazione creata sulla Brexit, in una sorta di referendum che, però, non porterà più benessere e più giustizia sociale ai cittadini del Regno Unito”, commenta Manuel Santoro, segretario nazionale di Convergenza Socialista. “Oltre alla Brexit, promessa entro e non oltre il 31 Gennaio 2020, Johnson smantellerà quello che rimane dello stato sociale inglese, ad iniziare dalla National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale del Regno Unito finanziato, oggi, dal bilancio pubblico”.

“La sconfitta del Labour e di Jeremy Corbyn è sicuramente pesante. Seppur con una piattaforma programmatica di tutto rispetto, in chiave socialdemocratica, che avrebbe dato un impulso positivo di eguaglianza e di giustizia sociale, i laburisti escono sconfitti da elezioni pensate per polarizzare il voto in chiave Brexit. Penso che dopotutto si debba continuare con più forza, senza indietreggiare, rendendo la piattaforma politico-programmatica del Labour realmente socialista e anticapitalista, evitando ritorni al blairismo, alle terze vie, che tanti danni hanno causato in passato”.

“Non è tempo di dimissioni per Corbyn”, conclude Santoro, “ma di incentivare e stimolare una discussione più ampia, più rivoluzionaria, più socialista. Non è il tempo della resa, non è tempo dei cambi di passo. Bisogna incentivare la messa in moto di meccanismi politico-sociali che mettano realmente in discussione la centralità del capitale, il ruolo delle multinazionali, della finanza, delle grandi banche. Non si faccia l’errore di rincorrere il voto a destra, ma si chiariscano le direttrici politiche per una vera e trasparente trasformazione di società che non può fermarsi all’aspettativa di un nuovo stato sociale ma deve mettere in dubbio la proprietà dei mezzi di produzione e di distribuzione della ricchezza”.

Di AFV

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