Gabriel García Márquez giornalista


Francesco Cecchini


“Non voglio che mi si ricordi per Cento anni di solitudine o per il Premio Nobel, ma per i giornali” Gabriel García Márquez


Lo scorso 6 marzo il mondo ha commemorato il 93° anniversario della nascita del colombiano Gabriel García Márquez, che nacque ad Aracataca nel 1927. Gabriel García Márquez, Gabo, ha vissuto per il giornalismo, scrivendo per tutta la vita per giornali e per riviste. Inoltre è stato il fondatore di sei pubblicazioni. Chiamava il giornalismo ” il miglior mestiere del mondo” e una necessità biologica per l’umanità.”
Nel novembre 1994 Gabriel García Márquez convocò un gruppo di amici, scrittori e giornalisti, a Cartagena de Indias in Colombia e parlò loro della povertà di cui soffriva il giornalismo latinoamericano. “Quando ho iniziato questa professione, avevo dei grandi maestri che non mi avrebbero perdonato un aggettivo fuori posto. I giovani di oggi scrivono alla va là che vai bene. Nessuno ha tempo di insegnare loro.” Nacque così l’idea della Fondazione per un Nuovo Giornalismo con riunioni, seminari e libri sul tema. Dopo 26 anni la Fondazione esiste ancora, si chiama Fondazione Gabo, ha sempre sede a Cartagena de Indias ed è diventata un punto di riferimento per il periodismo” non solo in America Latina, ma in tutto il mondo.
https://fundaciongabo.org/es
Gabriel García Márquez nel 1977 vinse il Premio Mondiale di Giornalismo. Appena ventenne iniziò a fare il giornalista, iniziando a scrivere articoli e reportage per i giornali colombiani El Universal di Cartagena eEl Heraldo di Barranquilla. Lavorò anche per l’agenzia cubana Prensa Latina.
Una selezione dei migliori reportage, scritti da Gabo è raccolta nel libro “El escandalo del siglo
Il titolo prende il titolo dall”assassinio di Wilma Montesi, la ragazza trovata morta sulla spiaggia di Torvajanica alla vigilia di Pasqua del 53: Piero Piccioni e Ugo Montagna furono arrestati, rispettivamente con laccusa di omicidio colposo e di uso di stupefacenti il primo, e di favoreggiamento il secondo. Gabriel García Márquez scrisse per il giornale El Espectador ben sette articoli che raccontarono la drammatica vicenda: i luoghi, ledificio e il quartiere dove la Montesi aveva vissuto, la spiaggia dove era stata ritrovata cadavere, le udienze in tribunale.
Con la pubblicazione a carico di Cristóbal Pera e una prefazione di Jon Lee Anderson, questo libro contiene pezzi indispensabili come gli articoli scritti da Roma sulla morte di una giovane donna italiana, un evento che ha permesso all’autore di dipingere , oltre a cronache da Parigi o dall’ America Latina o note su Fidel Castro o Papa Pio XII. Troviamo anche frammenti in cui le famiglie Buendía e Aracataca compaiono per la prima volta, insieme ad articoli che contemplano la politica, la società e la cultura alla luce solida, profonda ed esperta di quel grande narratore che sarà sempre un insegnante di giornalisti. .

Gabriel García Márquez, Lo scandalo del secolo


Il libro è stato tradotto in inglese, The scandal of the century, sempre con la prefazione di Jon Lee Anderson, che scrive: ” “Questa antologia, benvenuta perché necessaria, sottolinea l’eredità di Garcia Marquez come giornalista attraverso questa selezione dei suoi articoli pubblicati. Inizia con il giovane Gabo durante il suo periodo di lavoro nella costa colombiana, appena ai primi passicome scrittore, e dura circa 40 anni fino alla metà degli anni ’80, quando era un autore consacrato e maturo. Questa antologia rivela uno scrittore che fin dalle origini sa intrattenere, sempre divertente e piacevole, il cui giornalismo è difficilmente distinguibile dal suo lavoro di scrittore .
Jon Lee Anderson ha realizzato nel 2015 il documentario Gabo – Il mondo di Garcia Marquez.
Il link con il trailer è il seguente:

https://www.youtube.com/watch?v=2FyJhap_qtg



Il regista presenta così lo scrittore giornalista: “Gabriel Garcia Marquez sapeva entrare nel cuore dei suoi lettori, con la sua sensibilità, con la sua coerenza, con il suo impegno professionale e politico, dal giornalismo militante allamicizia con leader politici come Fidel Castro e Bill Clinton”.
E’ un documentario storico basato su interviste nelle quali personaggi ricordano con affetto ed emozione Gabriel García Márquez

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy