Riceviamo e pubblichiamo

di Maddalena Celano, responsabile esteri di Convergenza Socialista

Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha affermato che lo spiegamento di unità militari navali, degli Stati Uniti, nell’area caraibica, con il pretesto di una presunta lotta contro il traffico di droga, è un pericolo per il Venezuela e per tutta la regione. “Ancora una volta l’impero minaccia la pace nella regione”, ha scritto il presidente cubano sul suo account Twitter, dove replica ad un articolo pubblicato sul quotidiano locale Granma, intitolato “Cuba denuncia una pericolosa operazione militare USA contro Venezuela”.

Il 1° aprile, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato lo spiegamento di navi da guerra, aerei e truppe in America Latina, come parte di un’operazione contro il traffico di droga, e ha affermato di avere il sostegno di 22 nazioni. Lo schieramento di unità di combattimento statunitensi, nelle vicinanze delle coste venezuelane, coincide con l’accusa di Washington, contro il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro e altri leader di quella nazione,  designati come trafficanti di droga.

Il Ministro degli Esteri della Repubblica di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato i presunti doppi standard dello schieramento militare degli Stati Uniti. “Un’operazione militare annunciata dal governo degli Stati Uniti, che prevede lo spiegamento di navi da guerra vicino al Venezuela e il movimento di truppe speciali, costituisce una grave minaccia per la pace di tutti nella regione; la presunta lotta contro il traffico di droga è solo un pretesto opportunistico”, ha ribadito.A sua volta, la nota del Granma sottolinea che, all’interno degli Stati Uniti, alcuni richiedono che la Casa Bianca si concentri sul “fronteggiare l’uso di droghe nel vasto mercato interno statunitense”.

Il testo pubblicato a L’Avana aggiunge che questa operazione di guerra, annunciata dal presidente Trump, prende di mira il presidente venezuelano Nicolás Maduro, “in un altro tentativo di attaccare la rivoluzione bolivariana e i suoi principali leader“, ha sottolineato il giornale.

Questi movimenti militari statunitensi, nell’area dei Caraibi e dell’America Latina, si verificano in un momento in cui la pandemia di COVID-19 colpisce più di 213.144 persone, solo negli Stati Uniti, e ha ucciso più di 4.500 persone negli USA, secondo i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi.

Rodríguez Parrilla ha descritto la presunta lotta, contro il traffico di droga, come un pretesto opportunistico, utilizzato dall’amministrazione Donald Trump per svolgere tale azione navale. Gli annunci di Washington includono l’invio di navi della Marina per la militarizzazione dei Caraibi orientali, a pochi giorni dalla denuncia di accuse di traffico di droga, contro Nicolás Maduro, presidente del Venezuela.

Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermudez, ha considerato la pretesa del governo degli Stati Uniti come un’estrema impudenza contro la piena dignità del Venezuela.

Nel suo messaggio, il ministro degli Esteri, ha sottolineato che lo spiegamento di navi da guerra nei mari vicini alla nazione venezuelana e il movimento di truppe speciali, vicino ai confini di quella nazione, con il pretesto fallace di combattere il traffico di droga, è una violazione delle condizioni di pace e costituisce un grave pericolo di guerra.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato mercoledì di “raddoppiare” il numero di militari in America Latina per “combattere il traffico di droga” nell’Oceano Pacifico orientale e nei Caraibi, incluso il Venezuela. Nel frattempo, il segretario alla Difesa Mark Esper ha affermato che “il regime illegittimo di Maduro in Venezuela usufruisce dei benefici che derivano dalla vendita di droghe, per conservare il suo potere opprimente“. Tuttavia, delle voci dagli Stati Uniti, sottolineano che se la Casa Bianca cercasse delle vere soluzioni a questo problema si concentrerebbe maggiormente sulla lotta contro l’uso di droghe nell’ampio mercato statunitense.

Telesur ribadisce che questa operazione di guerra, annunciata dal presidente degli Stati Uniti, sta davvero prendendo di mira il presidente venezuelano Nicolás Maduro in un altro tentativo di attaccare la rivoluzione bolivariana e i suoi principali leader.

Il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha ripudiato le “infamie offerte dal gabinetto di sicurezza degli Stati Uniti”. Attraverso una dichiarazione pubblica, il governo venezuelano ha descritto questa nuova accusa degli Stati Uniti come “un tentativo disperato” di distogliere l’attenzione sulla “tragica crisi umanitaria” che gli Stati Uniti stanno vivendo a seguito della gestione irregolare del dramma coronavirus, da parte di Donald Trump.

Convergenza Socialista

Di AFV

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