Lega-Forza Italia

Adriano Manna

Incredibile ma vero, il Parlamento europeo riunito ieri in seduta plenaria, ha bocciato per pochi voti (326 contro, 282 a favore e 74 astenuti) una mozione presentata dal gruppo dei Verdi e una risoluzione sulla risposta dell’Ue alla pandemia del coronavirus che prevedeva la creazione dei famigerati Coronabond per condividere il debito futuro degli stati membri.

L’emendamento presentato dal gruppo europeo dei Verdi, e sostenuto da sinistra radicale e socialisti, chiedeva la condivisione a livello europeo di una quota consistente del debito che verrà emesso dagli Stati membri per fronteggiare la crisi: “Per preservare la coesione dell’Ue e l’integrità della sua unione monetaria, una quota sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19 dovrà essere mutualizzato a livello Ue”, si leggeva nel documento.

Che ci fosse una contrarietà ad una condivisione del debito da parte degli ambienti sovranisti e conservatori era cosa nota. Tuttavia, non si può fare a meno di notare come una richiesta che rappresenta la difesa di interessi vitali per paesi con alto debito pubblico, come l’Italia, abbia raccolto il voto contrario di molti europarlamentari italiani, in particolare quelli di Forza Italia e Lega che, dopo aver fatto campagna interna contro il Mes, bocciano ora a Bruxelles quella che sarebbe concretamente l’unica reale alternativa per affrontare la crisi senza dover attingere al tanto vituperato “fondo salva-stati”.

Per quanto concerne il voto delle delegazioni italiane hanno votato a favore Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Fratelli d’Italia. Si è invece astenuta Italia Viva mentre, come dicevamo, hanno espresso voto contrario (risultando poi determinanti per la sua bocciatura) gli europarlamentari di Forza Italia e Lega.

Sempre nella giornata di ieri, l’Europarlamento ha approvato a larga maggioranza un paragrafo della risoluzione sulla riposta Ue al coronavirus in cui chiede l’attivazione del Mes (a cui i singoli stati potranno poi attingere su richiesta) per far fronte alla crisi economica: in questo caso, PD e Italia Viva hanno votato a favore, mentre M5S, Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro.

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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