Manifestazione del partito Farc

Francesco Cecchini

In Colombia, nonostante la quarantena per il coronavirus, continua il massacro di ex combattenti, leader sociali e difensori dei diritti umani.

La Missione di Verifica dell’Organizzazione delle Nazioni Unite in Colombia,ONU, con un comunicato in data 9 maggio ha espresso preoccupazione per gli omicidi di ex membri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP), che in buona fede hanno deposto le armi e sono in un processo di reincorporazione alla vita civile. L’ultimo assassinio è stato quello di Wilder Daniel Marín Alarcón, membro del partito  Forza  Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC), avvenuto il 7 maggio.

“Con Wilder  sono già nel 2020 gli omicidi di ex combattenti impegnati nel loro processo di reincorporazione”, ha affermato nel comunicato la Missione di Verifica dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ha indicato anche che dall’inizio della quarantena, imposto in Colombia per combattere Covid-19,  sono avvenuti sei omicidi di ex combattenti e almeno 32 leader sociali. Dalla firma dell’ Accordo Definitivo di Pace 198 persone sono state assassinate ha lamentato la Missione delle Nazioni Unite che ha esortato le autorità colombiane ad approfondire le misure per smantellare le organizzazioni criminali e le loro reti di sostegno, al fine di garantire la sicurezza di ex combattenti, leader sociali e difensori dei diritti umani.

Anche il partito FARC, Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, ha denunciato l’ assassinio di Wilder Daniel Marín Alarcón, di 22 anni, il cui corpo è apparso avvolto in un materasso incenerito e abbandonato in una via del quartiere Cabañas, Medellin. Probabilmente lanciato da una macchina in corsa.

Wilder Daniel Marín Alarcón

Wilder Daniel Marín Alarcón faceva parte della processo di reicorporazione dell’ accordo di pace e studiava tecnico in contabilità nel Sena, Servicio Nacional de Aprendizaje, aveva la madre a carico ed era associato alla Cooperativa Multiactiva Tejiendo Paz (Cootepaz). Inoltre il partito FARC ha dichiarato, con forza, che si è di fronte a un regime criminale e a una oligarchia assassina e sta   sollecitando l’intervento del Sistema Interamericano de Derechos Humanos, perché indaghi sull’ omicidio sistematico di ex combattenti. Il partito FARC ha anche deciso di rivolgersi a  Michelle Bachelet, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.                                           

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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