Proteste per l’uccisione di George Floyd – Foto Stephanie Kenner /Shutterstock.com

di Jon Queally

Il professore di filosofia dell’Università di Harvard Cornell West è comparso venerdì sera sulla CNN nel mezzo di proteste nazionali per l’uccisione a Minneapolis, Minnesota, di George Floyd da parte della polizia e ha formulato una feroce accusa non solo del suprematismo bianco, del neofascismo del presidente Donald Trump e del sistema della giustizia penale che brutalizza ripetutamente i poveri e la gente di colore, ma anche di una profonda depravazione esistente in seno al sistema capitalista neoliberista del ventunesimo secolo negli Stati Uniti che domina entrambi i principali partiti politici.

Mentre le proteste infuriavano a Minneapolis, fuori dalla Casa Bianca di Trump e in città di tutti gli Stati Uniti – tra cui Atlanta, Chicago, New York, Cleveland e Oakland – West ha dichiarato in un’intervista ad Anderson Cooper della CNN: “Penso che siamo testimoni degli Stati Uniti come un esperimento sociale fallito”.

“Ciò che intendo con questo”, ha spiegato West, “è che la storia dei neri per più di 200 e rotti anni negli Stati Uniti ha assistito al fallimento degli Stati Uniti. La loro economia capitalista non è stata in grado di generare e distribuire in modo tale che la gente potesse condurre vite decenti. Lo stato-nazione, il suo sistema di giustizia penale, il suo sistema legale non hanno saputo generare protezione dei diritti e delle libertà. E oggi la nostra cultura, naturalmente è così diretta dal mercato – tutto in vendita, tutti in vendita – che non è in grado di offrire questo genere di nutrimento dell’anima, di significato, di scopo”.

West ha spiegato l’attuale rabbia per l’assassinio di Floyd da parte della polizia – un membro della quale, l’agente Derek Chauvin, è stato arrestato venerdì e accusato di omicidio di terzo grado e omicidio colposo – aggiunge a una “tempesta perfetta” di molteplici fallimenti e iniquità preesistenti sotto il sistema imperiale statunitense riguardo ai quali persone come Martin Luther King Jr e altri hanno messo in guardia fin dalla metà del secolo scorso.

“Quando ho visto quelle immagini di Atlanta”, ha detto West, “ho potuto vedere il Fratello Martin proprio là ad Atlanta a dire: ‘Vi avevo detto del militarismo. Vi avevo detto della povertà. Vi avevo detto del materialismo. Vi avevo detto del razzismo in tutte le sue forme. Vi avevo detto della xenofobia”. E ciò che si sta vedendo negli Stati Uniti è che quei nodi stanno venendo al pettine. Si raccoglie ciò che si è seminato. E in questo istante c’è Fratello George, è così chiaro… è stato un linciaggio del massimo livello. Nessuno può negarlo.”

Mentre manifestazioni di solidarietà sono scoppiate venerdì oltre Minneapolis per l’indignazione per l’assassinio di Floyd – e per l’uccisione da parte della polizia di altre vittime nere, di colore ed emarginate – West ha detto: “Ringrazio Dio che la gente sia nelle strade. Si può immaginare che questo genere di linciaggio abbia luogo e la gente resti indifferente? La gente non se ne curi? La gente sia insensibile?”

West ha denunciato il presidente Donald Trump come il “delinquente neofascista alla Casa Bianca”, ma ha detto che il fallimento della nazione – che consente la disuguaglianza endemica e una cultura di avidità e consumismo che calpesta i diritti e la dignità dei poveri e delle minoranze decennio dopo decennio – va ben oltre il presidente attuale.

“Il sistema non è in grado di riformare sé stesso”, ha sostenuto West e ha indicato una dinamica in cui una rappresentanza identitaria è richiesta per schierarsi per l’uguaglianza di classe, la prosperità condivisa e una democrazia efficiente che esprima concretamente la volontà del popolo e soddisfi le necessità materiali dei lavoratori e dei poveri.

“Abbiamo tentato volti neri in luoghi elevati”, ha detto. “Troppo spesso i nostri politici neri, la nostra classe professionale, la nostra classe media finiscono troppo adattati all’economia capitalista, troppo adattati a uno stato-nazione militarizzato, troppo adattati alla cultura diretta dal mercato di celebrità, status, potere, fama, tutta quella roba superficiale che significa tanto per tanti concittadini”.

“Abbiamo un’ala neoliberista del Partito Democratico che è ora seduta al voltante, dopo il crollo del Fratello Bernie [Sanders] e non sa davvero che cosa fare”, ha aggiunto West, “perché quello che vuol fare è mostrare altre facce nere, mostrare più facce nere. Ma spesso anche quelle facce nere stanno perdendo legittimità, perché il movimento Black Lives Matter è emerso sotto un presidente nero, un procuratore generale nero e una Homeland Security nera, e non sono riusciti a mantenere le promesse. Così, quando si parla delle masse di neri – i preziosi poveri e lavoratori neri, di colore, rossi , gialli, di qualsiasi colore – sono quelli rimasti fuori e si sentono così interamente impotenti, inermi, disperati che si arriva alla ribellione”.

Secondo West la nazione ha di fronte oggi una scelta tra una “rivoluzione nonviolenta” e continuare i fallimenti dello status quo. “E per rivoluzione quello che intendo è la condivisione democratica del potere, delle risorse, della ricchezza e del rispetto”, ha spiegato. “Se non si otterrà quel tipo di condivisione, ci saranno esplosioni più violente”.

Pur ripetendo i pericoli intrinseci di Trump, West ha detto che un vantaggio del presidente è che dice al mondo esattamente chi lui è. Da un certo punto di vista i fallimenti più gravi del sistema sotto l’economia capitalista neoliberista sono raramente denunciati o rivelati per quello che sono.

“Il suprematismo bianco sarà in circolazione molto, molto, molto a lungo; non stupitevi quando questo succederà di nuovo”, ha detto West.

“Ma il fatto è che dobbiamo combattere”, ha concluso. “Persino nel momento in cui abbiamo un esperimento sociale fallito, dobbiamo combattere. Dobbiamo avere una coalizione antifascista contro quello che sta avvenendo alla Casa Bianca e nel Partito Repubblicano. E dobbiamo dire la verità riguardo all’attività pavida, codarda che vediamo troppo spesso nell’ala neoliberista del Partito Democratico. E dobbiamo essere critici di noi stessi in termini di mantenere vivi i più elevati standard morali e spirituali di Martin Luther King Jr. e di Fanny Lou Hammer e di Ella Baker. E quell’opera si vede nell’anima della famiglia del Fratello George Floyd”.

da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fontehttps://zcomm.org/znetarticle/the-deep-depravity-of-neoliberal-capitalism/

Originalehttp://www.defenddemocracy.press/

Traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2020 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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