In Turchia assistiamo ad un altro atto di repressione autoritaria e di attacco delle garanzie democratiche. La revoca dell’immunità e l’arresto di Leyla Güven, Musa Farisoğulları e Enis Berberoğlu, parlamentari dei partiti di opposizione HDP e CHP, è grave e inaccettabile.
Le accuse di “terrorismo” e “spionaggio” a loro rivolti altro non sono che la manifestazione di un’eclatante insofferenza di Erdogan per qualsiasi forma di dissenso e sono parte di una ormai troppo lunga ed insopportabile scia di epurazioni e arresti di funzionari, magistrati, giornalisti, accademici, sindaci.
Non possiamo fare finta di non vedere quello che sta accadendo in un Paese che sta giocando un pericoloso gioco ruolo egemonico nel Mediterraneo, dalla Siria alla Libia. La comunità internazionale, a partire dall’Europa, ha il dovere di reagire e di farlo con forza e con urgenza.

Nicola Fratoianni (SI)

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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