I gruppi suprematisti bianchi hanno infiltrato le forze dell’ordine Usa in varie regioni del Paese negli ultimi 20 anni, secondo un rapporto citato dal Guardian sui legami tra polizia e gruppi di vigilanti di estrema destra, come quelli che hanno fronteggiato i manifestanti che protestavano a Kenosha, Wisconsin, per il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake a Kenosha, Wisconsin.
Secondo l’autore Michael German, un ex agente speciale dell’Fbi, ci sono legami di questo tipo in oltre una decina di Stati e centinaia di agenti hanno postato contenuti razzisti e discriminatori sui social. Rapporti tra polizia e gruppi di suprematisti bianchi sono stati scoperti in Alabama, California, Connecticut, Florida, Illinois, Louisiana, Michigan, Nebraska, Oklahoma, Oregon, Texas, Virginia, Washington e West Virginia.
Secondo l’indagine, nel 2018 la polizia di Sacramento, in California, ha lavorato con neonazisti per perseguire attivisti anti razzismo, compresa una persona che era stata accoltellata. E quest’estate, scrive German, un vice sceriffo della contea californiana di Orange e un poliziotto di Chicago sono stati sorpresi mentre indossavano loghi di milizie di estrema destra, mentre un poliziotto di Olympia (Washington) è stato fotografato in posa con una milizia di vigilantes. A Philadelphia alcuni agenti sono stati filmati mentre stavano con una folla di bianchi armati che attaccava manifestanti e giornalisti.
Ora nel mirino c’è anche la risposta data dalla polizia a Kenosha, che non è intervenuta contro i vigilantes armati bianchi, tra cui il 17enne Kyle Rittenhouse, lasciato andare indisturbato col suo fucile – come si vede sui video finiti online – dopo che aveva sparato sui manifestanti, uccidendone due e ferendone un terzo. Prima della sparatoria, uno degli agenti aveva lanciato una bottiglia d’acqua al gruppo di civili armati e un altro li ha ringraziati dicendo “apprezziamo che siate qui”.