Foto da teleborsa.it

La pandemia causata dal Coronavirus farà perdere ad ogni italiano in media 2.484 euro. A Milano saranno 5.575, a Bolzano 4.058, a Modena 3.645 e a Firenze 3.603.

Il dato più allarmante riguarda il Sud. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre la ricchezza prodotta nel Mezzogiorno diminuirà meno delle altre aree del Paese, cioè -9%, ma, nonostante ciò, ‘il Pil del Sud tornerà allo stesso livello del 1989’. Molise, Campania e Calabria torneranno al 1988, la Sicilia addirittura al 1986.

Con meno soldi in tasca, più disoccupati e tante attività che entro la fine dell’anno chiuderanno definitivamente i battenti – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – rischiamo che la gravissima difficoltà economica che stiamo vivendo in questo momento sfoci in una pericolosa crisi sociale. Soprattutto nel Mezzogiorno, che è l’area del Paese più in difficoltà, c’è il pericolo che le organizzazioni criminali di stampo mafioso cavalchino questo disagio traendone un grande vantaggio in termini di consenso.

Ed ancora: ‘solo se riusciremo a mantenere in vita le aziende potremo difendere i posti di lavoro, altrimenti saremo chiamati ad affrontare mesi molto difficili’.

Nonostante il blocco dei licenziamenti, sottolinea il rapporto, ‘gli occupati scenderanno di circa 500 mila unità. A subire il calo maggiore sarà ancora una volta il Mezzogiorno (-180 mila addetti). La Sicilia farà registrare un -2,9%, la Campania -3,5% e la Calabria -5,1%.

Piove sul bagnato. La crisi dovuta alla pandemia sta mettendo in ginocchio l’economia delle regioni del Sud. La perdita di posti di lavoro causerà un incremento della migrazione verso il Nord Italia o verso l’estero ed un ulteriore impoverimento del tessuto sociale ed economico del Meridione.

Una seria politica di investimenti nel Mezzogiorno non è più rinviabile. E se a sostenerlo sono anche gli artigiani del profondo Nord c’è da crederci.

Fonte CGIA di Mestre

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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