Copertina del libro

Francesco Cecchini

Il Cansiglio nell’  epopea della lotta del popolo italiano contro il nazi-fascismo ha avuto una

parte di primo piano.

Lo afferma con chiarezza Amerigo Clocchiatti,  il comissario politico Ugo della Divisione Garibaldi “Nino Nannetti”,  nel suo libro “Cammina frut”:

“ Il momento del Cansiglio, un momento storico fondamentale e di alta temperatura

politico-ideale per le formazioni del bellunese e trevigiano e per le mie stesse vicissitudini

partigiane, rappresenta il nodo di tutte le esperienze e anche di tutte le contraddizioni che

caratterzzarono la Resistenza”

“ Il Cansiglio segna insieme il vertice dell’organizzazione partigiana nella matura estate

del 1944 ed una svolta nell’articolazione operativa delle formazioni oltre che nel loro

impiego guerrigliero. La “ Nannetti” cui avevo dedicato tutta la mia esperienza di

combattente antifascista, costituiva nello schieramento partigiano dell’ alto Veneto la forza

militare numericamente più rilevante. Alla nostra divisione, così a quelle che ci

fiancheggiavano a est, Gruppo “Friuli” e a ovest “Garemi” toccava il compito di predisporre

le proprie operazioni in vista di un piano insurrezionale popolare, che avrebbe dovuto

coincidere con l’ imminente scatto offensivo delle armate alleate nell’ Italia centrale”

Ancora Fischia il Vento ha pubblicato due articoli sul Bus de la Lum, una foiba contro la Resistenza, e sulla lotta partigiana in Cansiglio. I link sono i seguenti:

La cavità carsica Il Bus de la Lum è da molto il soggetto di campagne contro i partigiani che combatterono il nazifascismo. Nel 23 marzo 1949 il quotidiano  “Il Gazzettino”,   pubblicò il primo articolo, “Il Bus de la Lum nuovamente esplorato” di una serie, » – destinata a creare la base del mito del Bus de la Lum. Secondo il giornalista si diceva che nella cavità carsica fossero state precipitate centinaia di «innocenti, alcuni ancora vivi a seguito di esecuzioni sommarie. In quel  primo articolo veniva menzionato il termine foibe. Il successivo articolo aveva come titolo “Mille cadaveri nel pozzo Bus de la Lum in Cansiglio”.                                                                 Ora il recente lavoro di Pier Paolo Brescacin direttore scientifico dell’  ISREV (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese), “Il Bus de la Lum.I luoghi della memoria divisa.” ha ricostruito in dettaglio gli scontri tra partigiani e fascisti negli anni 1943-1945 in Cansiglio e racconta la verità storica su quella cavità carsica. Pier Paolo Brescacin scrive: “Nessuna strage è stata perpetrata dai partigiani nel Bus de la Lum, né vi sono stati quegli episodi di violenza e sopraffazione che una certa pubblicistica tende ad accreditare. E in ogni caso, se sono avvenuti, essi non riguardano il Bus de la Lum. È assodato che vi furono processi e vennero comminate dai resistenti pene capitali a militari fascisti, spie e collaborazionisti in quegli anni in Cansiglio. Tali pene vennero tuttavia applicate sempre nella logica della guerra e mai in modo impulsivo. Le modalità di esecuzione adottate dai resistenti furono sempre rispettose dei prigionieri, che venivano passati per le armi prima di essere seppelliti nell’anfratto. Nessuno di essi venne mai gettato vivo. Solo una persona vi cadde accidentalmente, mentre stava scappando inseguita dai partigiani.” Quanti i morti nella cavità carsica? Sulla base delle perizie effettuate, è ragionevole fissare il numero a 18-20 unità, numero in forte contrasto con la propaganda e con certe affermazioni. Sono i 10 soldati appartenenti al Presidio dislocato presso la centrale elettrica del Carron, tra i Comuni di Cappella Maggiore e Fregona, catturati il 25 luglio 1944. A questi vanno aggiunti un sottotenente del 9° Battaglione Alpini della Guardia Costiera di Treviso, un milite repubblichino, un italiano arruolato nelle SS e alcuni civili, fiancheggiatori e informatori dei nazifascisti. Pier Paolo Brescaccin afferma anche: “Discutibile risulta, ancora a distanza d’anni la decisione dei resistenti di occultare i cadaveri nel pozzo. Misura che sortì l’  effetto negativo di rendere impossibile la celebrazione pacificante della sepoltura, prolungando per i congiunti delle vittime l’incertezza della fine dei loro cari.”

Il lavoro è frutto di dieci anni trascorsi a raccogliere documenti e testimonianze, ad analizzarli vagliandone autenticità e interpretazione, per far luce, senza distorsioni e falsificazioni, sui fatti del Bus de la Lum sull’altopiano del Cansiglio. .

CARTA D’ IDENTITA.’                                                          

Titolo: IL BUS DE LA LUM, I LUOGHI DELLA MEMORIA DIVISA

Autore: Pier Paolo Brescacin                                         

Editore: Isrev                                                               

Collana: Quaderni vittoriesi                                           

Data di Pubblicazione: 2020                                       

Pagine: 223

PIER PAOLO BRESCACIN.

Pier Paolo Brescacin è nato nel 1956 ed abita a Vittorio Veneto. È da oltre 20 anni direttore scientifico dellISREV (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese Onlus). Si è occupato di antifascismo e Resistenza, con particolare attenzione al Vittoriese. È autore di diverse pubblicazioni, fra cui: Sui Sentieri della Resistenza in Cansiglio (ISREV, 1998); Immagini della Resistenza nel Vittoriese (ISREV, 2000); Quando Vestivamo alla Garibaldina (ISREV, 2003); Giuseppe Giust. La Mia Resistenza (ISREV, 2006); La Colonna DOro del Menarè (ISREV, 2009) e La Colonna dOro del Menare e il tesoro di Conegliano (ISREV, 2010). Nel 2011 ha realizzato in Comune di Fregona un sentiero storico naturalistico dedicato al tenente americano William Bernard Berry che negli anni 1944-1945 combattè con i partigiani del Cansiglio. Nel 2018 ha pubblicato L’ assalto al Cansiglio.

ISREV.

L’ISREV nasce nel 1980 per iniziativa di un comitato antifascista cittadino. Si propone di raccogliere, ordinare, rendere consultabili e pubblicare documenti e testimonianze relative all’antifascismo, alla Guerra di Liberazione nel 1943-1945 e alla storia contemporanea, con particolare attenzione alla realta’ locale.

La cavità carsica Il Bus de la Lum

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “IL BUS DE LA LUM, I LUOGHI DELLA MEMORIA DIVISA DI PIERPAOLO BRESCACIN.”
  1. Desidererei entrare in possesso del libro di Pier Paolo Brescacin: Il Bus de la Lum. (ISREV, 2020). Dove posso acquistarlo?

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