Lunedì 22 marzo, per la prima volta in Italia ed in Europa i lavoratori di Amazon sciopereranno per 24 ore, insieme ai dipendenti e lavoratori in appalto.
A motivare lo stop sono i carichi e ritmi di lavoro, la contrattazione dei turni, la riduzione dell’orario dei driver, la stabilizzazione di tempi determinati e interinali e il rispetto delle norme su salute e sicurezza.
Si tratta di uno sciopero unitario indetto dai sindacati del settore: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Per il segretario nazionale della Filt Cgil Michele De Rose si tratta di “un’iniziativa che non ha riscontro nemmeno negli Stati Uniti. La multinazionale americana deve prendere atto, suo malgrado, che il sindacato fa parte della storia del nostro Paese e con le rappresentanze dei lavoratori deve confrontarsi, nel rispetto di un sistema corretto di relazioni sindacali e delle tutele e regole previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro.“
A motivare lo stop: i carichi e i ritmi di lavoro che vengono imposti dalla multinazionale, la verifica e la contrattazione dei turni, la riduzione dell’orario dei driver, la clausola sociale per garantire continuità occupazionale in caso di cambio di appalto o fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali e, non ultimo, il rispetto delle norme su salute e sicurezza.