Agata Iacono

Nelle aperture dei principali telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani campeggia il volto di Alexei Navalny. Il burattino con simpatie di estrema destra e sostenitore del neoliberismo più selvaggio, che Stati Uniti e vassalli europei pretendono di utilizzare contro Putin. Tutti esprimono profonda preoccupazione per la sua detenzione, cercando di accreditare presso l’opinione pubblica l’idea che si tratti di un prigioniero politico. 

Lo sanno i politici europei, ma soprattutto quelli italiani e i vari media copia incolla del pensiero unico imposto alla gente, già stordita dalla costrizione di doversi sorbire la TV dei virologi e della campagna vaccinale no stop, perché Navalniy è in carcere?
Perché è l’eroe dell’opposizione contro il “regime di Putin”?
No, Navalniy è solo un blogger razzista e con dichiarate simpatie di estrema destra che però in quanto opposizione non conta nulla.
A denunciare Navalny è stata un’azienda di cosmetici francese, la Yves Rocher, di cui Navalny era il referente in Russia.

L’accusa?
Frode.
Ha sottratto all’azienda francese di cosmetici l’equivalente di 400mila dollari.
Per frode il blogger ucraino è stato condannato a 3 anni e mezzo nel 2014, da scontare ai domiciliari.
Dopo dieci mesi di domiciliari la pena fu sospesa e nel dicembre scorso sarebbe decaduta. Ma due giorni prima della scadenza i magistrati hanno convocato Navalny, allora in Germania, dove era stato trasferito dopo un mai chiarito e certamente ambiguo tentativo di avvelenamento, che presenta molti lati oscuri, di cui la Germania non ha mai voluto condividere le prove…
I giudici hanno ritenuto che avesse violato i domiciliari e quindi la pena dei tre anni rimanenti deve essere scontata.

Inoltre, Navalniy è accusato dal Comitato Investigativo, che è la principale agenzia investigativa russa, di aver utilizzato per acquisti esclusivamente personali oltre 356 milioni di rubli (circa 3,9 milioni di euro), che erano stati donati a sue fondazioni no profit, il cui obiettivo sarebbe dovuto essere quello di investigare sulla corruzione degli alti funzionari del governo russo e renderla pubblica.

È questo l’eroe, in sciopero della fame dal 31 marzo, di cui si chiede l’immediata scarcerazione perché la sua portavoce ha dichiarato che è in fin di vita, visto che non mangia?
“L’Ue continuerà a chiedere il suo rilascio immediato e incondizionato – ha dichiarato Borrell – poiché consideriamo la sua condanna motivata da ragioni politiche e contraria agli obblighi internazionali della Russia in materia di diritti umani. A questo proposito, ci aspettiamo anche che la Russia adempia ai suoi obblighi ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, compreso il rispetto della misura provvisoria della Corte europea dei diritti dell’uomo per quanto riguarda la natura e la portata del rischio per la vita del sig. Navalny”. 

La Convenzione europea dei diritti dell’uomo lo sa che nelle carceri del Regno Unito c’è un uomo, in attesa di estradizione negli USA, cui è stata tolto ogni diritto, in gravissime condizioni di salute, sottoposto a tortura psicologica, senza coperte, senza possibilità di assistere alle udienze se non da una gabbia di vetro dove non sente bene, in un penitenziario dove molti detenuti sono positivi al Covid?

Quest’uomo si chiama Assange.

È accusato di aver voluto dare al mondo (a tutti noi) una piattaforma su cui condividere documenti che sono troppo scomodi per il potere, che sarebbero rimasti segreti.
È accusato di aver perseguito la verità.

Perché l’Europa non si indigna per il trattamento disumano ad Assange (che non è stato neppure processato) ma invoca i diritti umani per un tizio di estrema destra che deve scontare tre anni per truffa?

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-sapete_perch_navalny__in_carcere/82_40819/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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