Due premesse di fatto:

  1. la credibilità internazionale del nostro Paese dipende dalla credibilità personale di Mario Draghi;
  2. È necessaria, e richiesta, assoluta continuità nell’azione di governo.
    Poste queste premesse, che se vere rappresentano indubbiamente un limite imprescindibile, si deve osservare che l’Ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualunque altra carica, come sancisce la norma e la logica costituzionale.
    E tuttavia, se Draghi venisse eletto Presidente della Repubblica, allora o le premesse in fatto sono false, e non lo sono, oppure Draghi cumulerebbe in sé la Presidenza della Repubblica e, al contempo quella egemonia di fatto sul Governo che consentirebbe di rimanere credibili, assicurando continuità all’azione di Governo, ma che andrebbe contro il dettato costituzionale.
    E d’altra parte, vi sarebbero espressioni anche formali di tale commistione, poiché è il Presidente che nomina il Presidente del Consiglio ed ha la potestà di sciogliere le Camere, ad esempio qualora queste non sostenessero il Presidente del Consiglio da lui incaricato.
    Inoltre, nell’attuale contesto la maggioranza parlamentare che sostiene il Governo, per molte ragioni, è assolutamente schiacciante mentre si registra l’assenza di qualunque bilanciamento e contropotere, formale o informale che sia, con una magistratura disgregata e delegittimata ed un’informazione totalmente appiattita, rende evidente la inaccettabile violenza agli equilibri tra le istituzioni costituzionali.
    Al di là, e propriamente al di sotto di queste considerazioni, se ne potrebbero formulare altre di natura politica, ma sarebbero impertinenti rispetto al livello istituzionale e sempre lecitamente discutibili.
    Qui, invece voglio segnalare quanto sia concreto, attuale ed imminente il pericolo per il corto circuito istituzionale che si creerebbe con l’elezione di Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica: una concentrazione di potere del tutto incompatibile con l’ordinamento dello Stato

Gregorio de Falco

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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