Mentre le operazioni militari russe in Ucraina proseguono con esito positivo, in Russia si fa sempre più largo l’idea che il proprio esercito stia compiendo un’azione meritoria per eliminare il nazismo dal territorio ucraino. Molti esponenti militari e politici hanno paragonato quanto sta accadendo in questi giorni al trionfo dell’Armata Rossa sulla Germania di Adolf Hitler nel 1945, quando i sovietici liberarono l’Europa dal nazismo.

In quest’ottica, e al contrario di quanto afferma la propaganda mediatica antirussa, Mosca non ha nessuna intenzione di occupare in maniera permanente l’Ucraina, ma solamente di liberare il Paese limitrofo dai corpi paramilitari al servizio della NATO che negli ultimi 8 anni hanno insanguinato il Paese. Sebbene in Occidente si faccia finta che la guerra in Ucraina sia iniziata con l’intervento russo, infatti, non bisogna dimenticare che in realtà l’ex repubblica sovietica è al centro di una guerra civile che, secondo i dati ufficiali delle Nazioni Unite, ha causato tra i 13.100 ed i 13.300 morti prima che la Russia fosse coinvolta.

Anche il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha ribadito che l’operazione militare russa in Ucraina mira a smilitarizzare e denazificare il paese dell’Europa orientale, e non ad occuparlo. “Nessuno occuperà l’Ucraina. Lo scopo dell’operazione è stato dichiarato apertamente: smilitarizzazione e denazificazione“, ha sottolineato l’alto diplomatico russo, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa TASS. La Russia non vede alcuna possibilità di riconoscere il governo ucraino come democratico dato che “sta opprimendo e usando metodi di genocidio contro il suo stesso popolo“, ha specificato Lavrov, facendo chiaro riferimento alle politiche discriminatorie attuate da Kiev contro la popolazione di lingua ed etnia russa.

Lavrov ha sottolineato che la Russia è pronta a garantire l’indipendenza dell’Ucraina sotto un governo che rappresenti la diversità del Paese, al contrario del governo attuale che è solamente un fantoccio nelle mani di potenze straniere che fomentano il neonazismo, il genocidio dei russi e l’utilizzo dell’Ucraina come strumento per contenere la Russia. “Quando vedete i vostri diritti calpestati, voi [in Occidente] iniziate immediatamente a creare un putiferio“, ha sottolineato Lavrov. “Ma quando si abusa della lingua, dei diritti culturali e religiosi di milioni e milioni di abitanti ucraini, si attira l’attenzione non sui diritti umani ma sul carattere “democratico” del regime che è coinvolto in questo“.

Lavrov ha ricordato che in questi anni la popolazione della Repubblica Popolare di Lugansk (RPL) e della Repubblica Popolare di Doneck (RPD) “è stata oggetto di abusi, perenni bombardamenti da parte del regime di Kiev che ha apertamente adottato una rotta verso la russofobia e il genocidio”. “In tutti questi anni, i nostri colleghi occidentali hanno costantemente coperto il regime ucraino, chiudendo un occhio sui crimini militari contro i civili, sull’omicidio di donne, bambini, anziani, sulla distruzione delle infrastrutture civili e incoraggiando silenziosamente il rapido aumento del neonazismo e della russofobia, che alla fine hanno portato alla tragedia del Paese. E, naturalmente, l’Occidente ha pienamente sostenuto il regime di Kiev nei suoi tentativi di sabotare e infine distruggere gli Accordi di Minsk“, ha aggiunto.

Nessuno intende attaccare il popolo ucraino; nessuno intende trattare il servizio delle forze armate ucraine in un modo che umilia la dignità umana. Stiamo parlando di impedire ai neonazisti e a coloro che promuovono metodi di genocidio di governare questo Paese“, ha ribadito ancora il massimo diplomatico russo. “Perché il regime di Kiev è attualmente soggetto a due meccanismi di controllo esterno: l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, e i neonazisti, che promuovono la loro ‘cultura’, che fiorisce nell’Ucraina moderna“.

La Russia assicurerà la smilitarizzazione dell’Ucraina“, ha sottolineato il ministro, “La Russia assicurerà la denazificazione dell’Ucraina. Abbiamo sofferto troppo a causa del nazismo, e così il popolo ucraino ha sofferto enormemente a causa del nazismo per poter chiudere un occhio su tutto questo“.

Questa posizione è da sempre stata sostenuta anche dal Partito Comunista della Federazione Russa (Коммунистическая партия Российской Федерации, КПРФ; Kommunističeskaja partija Rossijskoj Federacii, KPRF), che da anni promuove l’intervento della Russia in difesa delle repubbliche popolari del Donbass. “L’imperativo pressante dell’epoca era costringere i provocatori di Kiev alla pace e frenare l’aggressività della NATO. Solo la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina garantiranno una sicurezza sostenibile ai popoli della Russia, dell’Ucraina e di tutta l’Europa. Nella lotta per la pace e nella prevenzione della rinascita del fascismo, riteniamo importante utilizzare ampiamente i metodi della diplomazia popolare e della cooperazione umanitaria”, ha commentato il leader comunista russo Gennadij Zjuganov.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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