Riceviamo e programmiamo

di Franco Astengo

A corredo e rafforzamento della manifestazione per la Pace prevista a Roma per domani 5 marzo organizzata dalla Rete Italiana per la Pace è bene ricordare che il conflitto sorto dall’aggressione russa all’Ucraina non è isolato nel mondo: tante altre sono le guerre in corso, alcune da molto tempo al punto da poter essere dichiarate endemiche.

Al centro della nostra iniziativa è quindi necessario si collochi un ideale universale di Pace e che attivamente si operi in quel senso.

Andando per ordine:

Il massacro in Siria

In Asia il conflitto più pericoloso, di cui si parla davvero poco, è quello in Siria. 333 persone sono state uccise solo a febbraio nella guerra civile in corso da circa 11 anni. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui nel bilancio si contano 161 vittime civili, di cui 34 tra bambini e adolescenti e 11 donne.

Le vittime tra militari e miliziani sono 172, per lo più miliziani islamici del Daesh, membri delle Forze democratiche siriane (Sdf, a guida curda), militari governativi e combattenti anti-regime. L’Osservatorio denota anche un aumento dei bombardamenti nella «de-escalation zone» che si estende tra la periferia di Aleppo e il governatorato di Lattakia e che ha visto oltre 1.400 missili caduti su obiettivi civili e militari (Avvenire, 2 marzo).

Le altre guerre in Asia

Nel resto dell’Asia i fronti di guerra sono: Afghanistan (Talebani hanno preso il potere ad Agosto 2021), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014).

Nel Medio Oriente focus sui conflitti in Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele con l’oppressione del popolo palestinese e scontri nella striscia di Gaza, Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici).

La battaglia in Camerun

In Africa, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più seria la situazione in Camerun. Nella regione anglofona (a sudovest e nordovest del Camerun) sono all’ordine del giorno gli scontri fra le forze armate dello Stato centrale, francofono, e quelle separatiste, che combattono per l’indipendenza della regione. Una situazione conosciuta come Crisi Anglofona, o Guerra dell’Ambazonia, così come gli indipendentisti hanno ribattezzato il territorio che ospita il 20% della popolazione camerunese, di retaggio britannico.

Le altre guerre in Africa

In Africa sono in guerra 31 Stati. I punti più caldi sono in Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso) dove i nostri bellimbusti della diplomazia dell’UE e italiana qualche mese fa pensavano di celebrare presunte e improbabili “libere elezioni”, Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli) dove i francesi si sono spostati in Niger lasciando il posto ai “contractor” russi della Wagner, Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli). 

Di AFV

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