Su gentile concessione di Paolo Pantaleoni

Il gasdotto che veicola il gas russo non nasce con l’era Putin e nemmeno con l’era Esltin.
Nacque in piena guerra fredda, quando i due blocchi erano dichiaratamente nemici e si combattevano in varie periferie del pianeta (Nicaragua, Afghanistan, Vietnam, Cile, Messico per fare alcuni esempi).
I due blocchi anche se contrapposti trovarono un accordo di lunghissima durata sulla fornitura energetica all’Italia (e ad altre parti di Europa).
Ora approfittando dell’isteria criminale dell’autocratismo putiniano e di quella altrettanto criminale del nazionalismo razzista ucraino, gli Stati Uniti riescono, senza colpo ferire, a soppiantare quella fornitura (leggo dai parametri SNAM che si tratta oltretutto di gas di altissima qualità) con quelle loro o dei loro alleati (come il Qatar dove gli spazi democratici sono paradossalmente inferiori a quelli già scarsi della Russia di Putin).
Il Nord Strem viene silurato con somma gioia statunitense.
Ora l’Italia dovrebbe soppiantare la fornitura russa con quella dell’Azerbaijan del clan Aljev.
Il governo autocratico Azero (non dissimile da quello di Putin in Russia, di Lukashenko in Biellorussia, di Nazarbajev in Kazakistan o di Berdimuhamedow in Turkmenistan) ha bisogno di liquidità per recuperare le spese militari per i massacri da poco terminati contro gli armeni del Nagorno Karabak/Artsakh contro cui ha già combattuto 3 guerre dal ‘91 ad oggi 2 delle quali perse.
Oppure si potrebbe soppiantare la fornitura con il gas algerino (di qualità più scadente secondo i parametri SNAM), un paese talmente stabile da aver tenuto per un anno un presidente morto in formalina, dove alle ultime presidenziali ha votato meno del 38% degli aventi diritto e dove l’unica volta in cui si sono svolte libere elezioni (dopo quelle post indipendenza) nel ‘91 vinsero i fascio islamici del Fronte Islamico di Salvezza con successivo annullamento del risultato da parte del governo, e conseguente guerra civile con massacri indicibili sulla popolazione.
Si potrebbe anche prendere in considerazione il Gas Libico che Sarkozy ha pensato di dare in mano a milizie armate in perenne guerra tra loro, e che trovano concordia solo nel torturare e nell’ imprigionare migranti con il benestare dei vari governi Italiani a partire dagli accordi criminali di Minniti.
Un’altra alternativa sono il carbone ed il nucleare (alla faccia dello sviluppo sostenibile) in un paese dove si amministra sempre l’esistente senza immaginare mai il futuro.
Mattei il tema dell’indipendenza energetica lo aveva compreso da tempo, ma i paesi nostri alleati avevano per l’Italia altri piani e i servizi segreti di quei paesi hanno fatto la loro parte per toglierlo di mezzo.
Al netto dell’invasione criminale russa in Ucraina ,e della guerra criminale che dal 2014 il governo di Kiev combatte nell’est del paese, affrancarsi dal gas russo non mi pare la più brillante delle idee.

Di AFV

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