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Il missile balistico coreano lanciato il 4 ottobre  ha viaggiato per circa 4.500 km prima di cadere nell’Oceano Pacifico. Distanza sufficiente per colpire, con una traiettoria diversa, l’isola di Guam  dove ha sede logistica la Pacific Deterrence Initiative degli Stati Uniti.

J. Berkshire Miller, del Japan Institute of International Affairs, ha affermato che il lancio “è chiaramente un segnale” da Pyongyang  nei confronti degli Stati Uniti ma che i test non sono “puramente teatrali per attirare l’attenzione americana” bensì una continua attività di perfezionamento del loro potere deterrente”. Lo riporta il Japan Times  insieme alla dichiarazione del Ministro della Difesa Hamada. “Il Giappone non può tollerare una mossa del genere e abbiamo protestato contro la Corea del Nord attraverso la sua ambasciata a Pechino, condannandola con la massima fermezza” . Il Giappone sostiene trattarsi di un missile Hwasong-12 che ha volato per circa un minuto sopra la prefettura di Aomori prima di atterrare nell’Oceano Pacifico a circa 3.200 km dal Giappone.
La BBC  riferisce  che la portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Adrienne Watson,  ha dichiarato che il lancio è una “decisione pericolosa e sconsiderata” che sta “destabilizzando” la regione.

Perché il lancio ora?

Il lancio di Pyongyang arriva quando Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud stanno lavorando insieme per rafforzare le loro difese, in risposta alla crescente minaccia rappresentata dal Nord Corea. La scorsa settimana, i tre paesi hanno condotto insieme esercitazioni navali per la prima volta dal 2017.

L’isola di Guam dista dalla capitale della Corea del Nord  3.423,89 km in linea d’aria, il missile Hwasong-12 è in gradi di colpire a 4000 km di distanza e ha raggiunto un’altezza di circa 1000 km, più alta della Stazione Spaziale Internazionale. Secondo il Ministero della Difesa del Giappone, Kim Jong-un ha a disposizioni versioni più potenti, fino all’ Hwasong-17 ritenuto in grado di colpire a una distanza di 15.000 km.

Gli Stati Uniti presero possesso di Guam con la battaglia dal 21 luglio all’8 agosto 1944 e con l’Organic Act del 1950 venne istituita dal presidente Truman come “territorio non incorporato degli Stati Uniti”.
Vi ha sede la Pacific Deterrence Initiative, PDI, che è una delle voci “pesanti” del bilancio della difesa americana – ved. Stati Uniti, le sei debolezze di un gigante  – e la cui importanza è ribadita spesso, di recente The Pacific Deterrence Initiative: Defending Guam Is Paramount By Lieutenant James Magno, U.S. Navy, July 2022

“La PDI affronta direttamente i problemi di sicurezza immediati nell’Indo-Pacifico. La PDI è ‘focalizzata sul potenziamento dei programmi di difesa missilistica, intelligence, sorveglianza e ricognizione, infrastrutture, equipaggiamenti e munizioni preposizionati, logistica, addestramento ed esercitazioni, oltre a migliorare le capacità degli alleati’. A causa della sua posizione strategica, Guam è un fulcro della potenza militare statunitense nell’Indo-Pacifico. Lontano dalla Cina continentale, Guam è fuori dalla portata dei missili a corto raggio dell’EPL, ma è ancora abbastanza vicino da fornire supporto logistico alle forze statunitensi che operano nel Mar Cinese Orientale e Meridionale.

L’oceano Pacifico è molto lontano dal cuore dell’Europa, apparentemente gli eventi non ci coinvolgono, in realtà ovunque sono  posizionati interessi americani anche il nostro continente riceve, riceverà, contraccolpi. 

Di Maria Carla Canta

Maria Carla Canta, alias mcc43, ex collaboratrice esterna dei periodici Condé Nast e RCS. Dal 2011 blogger di Maktub blog, ora denominato INTEMPERIE. A motivarmi è stata l’insoddisfazione per l’atteggiamento superficiale del mainstream. Mi occupo principalmente dei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, cerco ampliamenti, approfondimenti, visioni differenti ricorrendo a testate e blog stranieri che abbiano lo stesso obiettivo: individuare il nascosto dietro la narrazione semplicistica o travisata degli eventi. Per questa ragione ogni articolo del blog è ricco di link a fonti di qualità. Lo considero un merito ... che mi sento di rivendicare.

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