Giulio Marcon

Le misure annunciate della legge di bilancio del governo Meloni indicano una pessima direzione di marcia. L’innalzamento dell’uso del contante è un favore agli evasori. L’innalzamento della flat-tax un regalo a liberi professionisti benestanti. La riattivazione del Ponte sullo Stretto un regalo a costruttori e affaristi. La restrizione al Rdc un attacco ai poveri.

Ancora non c’è il testo definitivo, ma le misure annunciate a mezzo stampa della prima legge di bilancio del nuovo governo Meloni sono molto negative e indicano la pessima marcia sulla quale il governo vuole incamminarsi. 

L’innalzamento dell’uso del contante da 1000 a 5mila euro è un favore agli evasori e a chi vuole fare affari loschi. L’innalzamento della flat-tax a 85mila euro è un regalo, ingiusto, ai liberi professionisti benestanti, che possono arrivare a guadagnare quattro volte il reddito di un contribuente medio. La riattivazione della società del Ponte sullo Stretto è un regalo a costruttori e affaristi e magari alla criminalità. La restrizione dell’applicazione del Reddito di cittadinanza (da 18 a 7/8 mesi) è un attacco ai poveri, allo strumento più importante di lotta al disagio sociale  che – pur con le sue ombre – aveva permesso di arginare l’emergenza sociale durante la fase più acuta della pandemia. 

Il grosso della manovra – a debito – sono i soldi messi contro il caro energia. Briciole (poco più di 3miliardi) sono date a sanità, scuola (ma 70 milioni vengono ripristinati per le scuole private) e trasporto pubblico locale. Sulle pensioni, quota 103 è ben poca cosa. La riduzione dell’IVA per i prodotti sull’infanzia e l’igiene intima femminile buona cosa controbilanciata dall’ulteriore stop alla plastic e sugar tax. Sul resto, non c’è niente.

E’ una legge che – a parte il caro energia – stanzia ben poche risorse e tutte per mettere delle bandierine su misure ideologicamente connotate. Non è un buon biglietto da visita. E bisogna ancora aspettare il testo vero (per il momento abbiamo solo un comunicato di Palazzo Chigi) e le dichiarazioni in conferenza stampa. Le sorprese sono nell’ordine delle cose, e come al solito (così è successo in passato) possono essere negative.

Con la nostra legge di bilancio – pubblicata sulla Gazzetta non Ufficiale – avevamo disegnato una  prospettiva molto diversa: giustizia fiscale, impulso alla transizione ecologica, investimenti nel welfare, nella sanità e nell’istruzione, investimenti pubblici per una politica industriale che manca da troppo tempo nel nostro paese. Senza scostamenti di bilancio, senza fare debito. 

Nella nostra Gazzetta non Ufficiale non avevamo messo bandierine ideologiche e il nostro faro era ed è lo slogan della nostra campagna: Un’Italia capace di futuro. Proprio quello che non c’è nella legge di bilancio di questo governo

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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