L’ambasciatore Fu Cong, capo della missione cinese presso l’Unione europea, ha pubblicato un articolo intitolato “Le relazioni Cina-Europa hanno un futuro promettente” sul numero di febbraio della rivista La Chine au Présent. Di seguito la traduzione completa di Paolo Marcenaro.

Attualmente, il mondo sta vivendo cambiamenti che non si vedevano da un secolo. Le relazioni Cina-Europa assumono un significato ancora maggiore. Si può anche dire che la loro evoluzione influenzerà ampiamente la direzione dello sviluppo del mondo. La Cina ha sempre attribuito grande importanza alle relazioni con l’Europa. Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che la Cina e l’Europa sono due grandi forze per mantenere la pace nel mondo, due grandi mercati per promuovere lo sviluppo comune e due grandi civiltà per promuovere il progresso umano. Sono onorato di essere l’ambasciatore cinese presso l’Unione europea (UE) e, allo stesso tempo, sento profondamente il peso delle mie responsabilità.

Non esiste alcun conflitto di interessi fondamentale tra Cina ed Europa

Pochi mesi fa si è svolto con successo il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese. Il messaggio più importante che il Congresso ha trasmesso al mondo è stato che le politiche interne ed estere della Cina avrebbero mantenuto la loro continuità e stabilità. Il Congresso ha chiarito che la Cina si atterrà all’economia di mercato socialista, proseguirà la sua politica di riforma e apertura e la sua politica estera di indipendenza e pace, e continuerà a promuovere la prosperità e lo sviluppo comuni per tutti i Paesi. Ciò costituisce una solida base e un quadro generale per la politica della Cina nei confronti dell’Europa.

La visita in Cina del Presidente del Consiglio europeo è stato un altro evento importante prima del mio insediamento. Il presidente Xi Jinping e il presidente Charles Michel hanno avuto uno scambio molto approfondito su una serie di questioni e hanno raggiunto un importante consenso. Le posizioni delle due parti hanno molti punti in comune ed entrambe le parti hanno mostrato la loro volontà di far progredire le relazioni Cina-UE. Questo è molto importante e mi rassicura, perché ora so molto meglio come portare avanti le relazioni bilaterali.

Non esiste alcun conflitto di interessi fondamentale tra Cina ed Europa. In effetti, le due parti hanno molto in comune. Sono economicamente molto complementari ed entrambe sostengono un mondo equilibrato e multipolare, impegnandosi per il multilateralismo. Le due parti svolgono una buona cooperazione su importanti questioni globali e regionali. L’esempio più recente è la 15ma Conferenza delle Parti (COP15) della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica. Lo stesso vale per la questione nucleare iraniana, nella quale sono stato molto coinvolto prima di assumere l’incarico. Questi sono esempi che dimostrano che la Cina e l’Europa hanno cooperato su molte questioni importanti e continueranno a farlo in futuro.

Direzioni prioritarie per il futuro

Da quando sono entrato in carica, ho pensato molto al lavoro da fare. In linea di principio, gli orientamenti prioritari del mio lavoro si concentrano su quattro aree principali:

Primo, continuare e rilanciare i contatti e gli scambi a tutti i livelli tra Cina ed Europa. Negli ultimi tre anni, alcuni scambi si sono svolti online e altri sono stati sospesi a causa della pandemia. Mentre la pandemia si placa e le restrizioni ai viaggi si allentano, la priorità del mio lavoro è ripristinare e promuovere gli scambi faccia a faccia tra Cina ed Europa. Le due parti hanno stabilito meccanismi di scambio a diversi livelli: il livello più alto è il vertice Cina-UE. A seguire, vi sono altri cinque meccanismi di dialogo ad alto livello: strategico, economico e commerciale, digitale, ambientale e climatico, culturale e umano. Inoltre, ci sono più di 70 meccanismi di dialogo a livello di viceministri o dipartimenti tra le due parti. Speriamo di rilanciare e continuare questi scambi.

In secondo luogo, promuovere una cooperazione pragmatica. Terminato il dialogo, bisognerebbe passare all’azione, il più delle volte con la realizzazione di progetti, in particolare in campo economico, scientifico e tecnologico. L’accordo Cina-UE sulle indicazioni geografiche (IG) è un buon esempio. Sono lieto di vedere che sono stati compiuti ulteriori progressi sul secondo elenco di prodotti IG. 244 prodotti sono ora reciprocamente riconosciuti e protetti da entrambe le parti.

In terzo luogo, rafforzare il coordinamento e la cooperazione per affrontare le questioni globali. La Cina e l’Europa sostengono entrambe il multilateralismo e il rafforzamento della governance globale. Siamo pronti ad approfondire il coordinamento con la parte europea in materia di cambiamento climatico e non proliferazione.

Quarto, intensificare gli scambi umani. Gli scambi culturali e il turismo sono stati gravemente colpiti dalla pandemia. Speriamo di rilanciarli il prima possibile. Questo è accolto con favore dal settore turistico europeo.

Risolvere la crisi ucraina richiede cuore caldo e mente fredda

So che alcune persone nutrono dubbi sulla cosiddetta relazione “illimitata” tra Cina e Russia, ma penso che questo termine sia sovrainterpretato. Una delle caratteristiche della politica estera della Cina è stabilire un partenariato con il maggior numero possibile di Paesi, tra cui la Russia e l’UE. Le relazioni della Cina con la Russia o con altri Paesi non sono relazioni di alleanza basate su trattati, ma sono vere e proprie partnership. Non abbiamo mai posto limiti artificiali allo sviluppo delle relazioni esterne o alle relazioni amichevoli e di buon vicinato. Perché dovremmo porne qualcuno?

Sulla crisi ucraina, la posizione della Cina è coerente. I “quattro doveri” e i “quattro punti comuni” indicati dal presidente Xi Jinping sono le linee guida fondamentali della Cina. In effetti, siamo a nostra volta una vittima collaterale della crisi ucraina. Ad esempio, il trasporto merci ferroviario su alcune linee tra Cina ed Europa è interrotto a causa della crisi, minando la cooperazione economica Cina-Europa.

Da quando sono entrato in carica, ho insistito per inviare un messaggio alla parte europea: la crisi ucraina non deve diventare un problema tra Cina ed Europa. Poiché la crisi in Ucraina si trascina da quasi un anno, è importante mettere in atto un cessate il fuoco per fermare i combattimenti e salvare vite umane. Per risolvere la crisi, abbiamo bisogno non solo di un cuore sincero, ma anche di una mente calma.

L’Europa ha bisogno di leader visionari e sappiamo che l’UE è cresciuta fino a questo punto grazie a generazioni di statisti visionari. Ora ci ritroviamo nuovamente in un momento storico. Di fronte ai grandi cambiamenti della situazione internazionale, i leader europei sono chiamati a mostrare la lungimiranza nel distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male per l’Europa.

Lavorare insieme per attivare l’accordo sugli investimenti Cina-UE

Nel suo approccio alla Cina, l’Europa la considera allo stesso tempo “partner, concorrente e rivale sistemico”, e la dimensione della concorrenza e della rivalità ha pesato maggiormente negli ultimi due anni. La Cina non condivide affatto questo approccio. Adotta una visione molto più positiva e considera l’Europa un partner. Per quanto riguarda la concorrenza, un certo livello di concorrenza è vantaggioso in campo economico. Non ci preoccupa la concorrenza, purché sia equa. Non vediamo l’Europa come una rivale, ed è sbagliato e dannoso insistere su questo falso aspetto, perché ostacolerebbe le nostre attuali e potenziali collaborazioni in vari campi. La mia impressione più profonda da quando sono entrato in carica è che la cooperazione sino-europea sia eccessivamente politicizzata. Ci sono così tante cose su cui possiamo lavorare insieme, ma a causa della politica e dell’ideologia, la cooperazione ha sofferto molto.

Parlando di questione ideologica, vorrei dire che Europa e Cina sono diverse per storia, cultura e fase di sviluppo, è normale che abbiano delle differenze. Il nostro mondo è diventato così vario grazie a diverse ideologie, religioni e culture. Le differenze non dovrebbero ostacolare il conseguimento di interessi reciproci, prosperità condivisa e sforzi comuni.

Ho visitato molti dipartimenti governativi prima di assumere il mio nuovo incarico, e uno degli argomenti ricorrenti negli scambi con i miei colleghi cinesi è l’accordo sugli investimenti Cina-UE. Risultato di 35 cicli di negoziati in sette anni, con grande flessibilità da parte di entrambe le parti, questo accordo consente di portare le relazioni economiche sino-europee a un livello superiore e di rispondere alle preoccupazioni degli imprenditori europei. Voglio indicare che si tratta di un accordo reciprocamente vantaggioso. Non è che sia un favore dell’UE alla Cina. Sono pronto a lavorare con i miei colleghi europei per trovare una soluzione e attivare questo accordo per far progredire ulteriormente le relazioni Cina-Europa.

Questo articolo si basa principalmente sulla trascrizione dell’intervista dell’Ambasciatore Fu Cong al South China Morning Post ed è stato rivisto e approvato dall’autore.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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