Il 25 febbraio 2021 Usa Today pubblicava in esclusiva uno studio condotto da ricercatori del Watson Institute della Brown University – mai confutato fino ad oggi – che rivelava numeri impressionanti riguardo le conseguenze della azioni militari intraprese dalle forze armate statunitensi all’indomani dell’11 settembre del 2001.
Watson Institute: 792mila morti il bilancio delle guerre al ‘terrorismo’
Il rapporto del WI* rivela che, solo tra il 2018 e il 2021, le forze statunitensi hanno partecipato ad azioni militari in più di 80 paesi con un impatto devastante nel computo della perdita di vite umane.
Le truppe statunitensi hanno partecipato in operazioni di antiterrorismo in 79 paesi, effettuato esercitazioni militari in 41, partecipato a combattimenti in 8 ed effettuato attacchi aerei in 7, compresi Iraq, Afghanistan e Yemen
Le offensive militari statunitensi post l’11 settembre hanno portato a un totale di 792mila morti, così suddivisi: 335.745 civili, 259.783 miliziani, 177.073 militari statunitensi, 12.468 soldati alleati e 7.104 agenti.
A questo si aggiunge l’esorbitante numero di sfollati, stimato in 37 milioni di profughi.
Uno studio parallelo collegato, Costs of War, sempre dell’Università di Brown, sulle spese sostenute per queste azioni, ha rivelato invece, attraverso la ricercatrice Stephanie Savell, la spesa sostenuta dai contribuenti statunitensi di circa 6,4 trilioni di dollari.
Ultimo dato, reperibile dal Dipartimento della Difesa statunitense e anche da esperti indipendenti, fino alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti avevano meno di 80 basi militari all’estero, ora il numero è ora salito a 800.
* Lo studio completo del Watson Institute della Brown University su Usa Today