Ci saranno anche i bambini delle scuole dell’infanzia, ovvero dai 3 ai 5 anni di età, a presenziare alle celebrazioni presso il 37° Stormo, nella base NATO di Trapani, in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare Italiana il prossimo martedì 28 marzo. Insieme ad essi, prenderanno parte all’evento centinaia di studenti di ogni età, fino alle scuole superiori di secondo grado. In generale, in tutta Italia saranno numerose le scuole coinvolte nell’iniziativa, dalla Sicilia al Piemonte, come segnalato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole. Per gli studenti si tratterà di un’occasione, come specificato dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo Eugenio Pertini di Trapani, per conoscere «un percorso di storia e di gloriose tradizioni che hanno visto le imprese di uomini e donne portare ovunque il Tricolore nazionale e i valori di libertà e democrazia che esso rappresenta, con passione e orgoglio». Non una parola, tuttavia, è stata spesa per illustrare ai giovani come lo scalo aeroportuale abbia assunto un ruolo chiave in alcuni dei più drammatici e sanguinosi conflitti dell’ultimo ventennio, tra i quali per esempio la campagna di bombardamenti della coalizione NATO contro la Libia nel 2011.
Tra gli studenti che prenderanno parte all’evento Open Day presso lo scalo aeroportuale NATO di Trapani-Birgi vi saranno anche nove classi della scuola dell’infanzia (3-5 anni) e ventisei della scuola primaria (5-10 anni) dell’Istituto comprensivo trapanese Luigi Sturzo-Asta. Le attività previste comprendono la visita della mostra statica dei cacciabombardieri Eurofighter Typhoon F-2000 (velivoli d’attacco al suolo di ultima generazione impiegati in varie operazioni belliche) e dimostrazioni sportive ginnico-militari, per poi concludere la giornata con una riffa benefica in collaborazione con l’iniziativa della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro Un dono dal cielo.
Il coinvolgimento degli studenti in un evento simile sembra rientrare in quel processo di progressiva militarizzazione degli ambienti scolastici che ha portato alla nascita dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, sorto proprio in ragione dell’alto numero di iniziative volte alla promozione della carriera militare proposte ai ragazzi in giovane età (se non giovanissima, come nel caso dell’Open Day di Trapani, con il coinvolgimento di bambini dai tre anni). E proprio in riferimento all’iniziativa del 28 marzo, l’osservatorio ha espresso la propria preoccupazione per il fatto che “Spesso sono stati gli stessi Uffici Scolastici regionali o provinciali a sollecitare le scuole a una presenza attiva presso gli aeroporti militari per partecipare alle cerimonie dell’alzabandiera, a lezioni e visite celebrative del corpo militare, nonché a percorsi di orientamento per favorire l’ingresso dei giovani nelle forze armate”. La preoccupazione, spiega l’Osservatorio, è motivata dal fatto che “le forze armate veicolano sempre e comunque un messaggio che ruota intorno alla guerra e alla cultura della guerra: patria, nazionalismo, esaltazione del sacrificio e dell’obbedienza”, mentre le scuole dovrebbero essere luoghi dove, “come registrano tutti i Piani dell’Offerta Formativa”, si educa alla pace.
[di Valeria Casolaro]