Secondo le indiscrezioni rilasciate da alcuni giornali, le bozze del decreto Lavoro che saranno discusse prossimamente dal consiglio dei Ministri prevedono la sostituzione del reddito di cittadinanza con due diverse misure. Giร  accantonata la MIA di cui si parlava a marzo, dovrebbero arrivare ora la Garanzia per l’inclusione (per i non occupabili) e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (per gli occupabili).

Il contenuto sembrerebbe essere piรน o meno lo stesso della MIA, in generale un restringimento sulle condizioni di accesso e degli importi. Si vorrร  di nuovo eliminare il riferimento ad un’offerta di lavoro congrua, per rendere ancora piรน ricattabile chi per vivere fa affidamento sul reddito. Inoltre, chi assumerร  i percettori di queste misure avrร  ulteriori sgravi contributivi.

I risparmi sostanziali si avranno a partire dal 2025, quando gli occupabili non potranno piรน fare affidamento sulla GAL, di durata di soli 12 mesi. In pratica viene solo rimandata la questione, e allo stesso tempo risulta chiaro che anche l’esecutivo Meloni non puรฒ fare finta che il paese non abbia un grave problema di povertร  strutturale. L’obiettivo governativo รจ dunque quello di tenere delle misure di sostegno indispensabili, ma piegarle in modo tale da rendere chi le riceve ancor piรน ricattabile.

Noi ribadiamo la necessitร  di allargare e non cancellare il reddito di cittadinanza, di introdurre un salario minimo di almeno 10 euro e di rilanciare l’iniziativa economica pubblica come volano per tutto il paese.

Marta Collot PaP UP

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